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Gran Bretagna. GSK multata con più di 48 milioni per aver impedito la commercializzazione di generici

L’Autorità dei mercati e della concorrenza del Regno Unito (CMA) ha comminato una multa di 37,6 milioni di sterline (48,4 milioni di euro) alla farmaceutica GlaxoSmithKline (GSK) per aver effettuato pagamenti per impedire il libero ingresso nel mercato di farmaci generici ( ‘pay-per-delay’).

In particolare, la società britannica è stata accusata di raggiungere accordi per contratti fino a 50 milioni di sterline (oltre 64 milioni di euro), con una serie di aziende farmaceutiche per impedire l’ingresso sul mercato di una versione generica dell’antidepressivo paroxetina tra il 2001 e il del 2004.

In questo modo, nel 2001 diverse aziende farmaceutiche, tra le quali è inclusa Generics UK Limited (GUK) e Alpharma, stavano lavorando per commercializzare un farmaco generico di paroxetina. In risposta, la GSK ha denunciato queste aziende affermano che i loro prodotti avevano violato i suoi brevetti.

Tuttavia, prima che questa denuncia arrivasse a processo, sia Alpharma che GUK avevano raggiunto un accordo con GSK, che comprendeva il divieto di un ingresso indipendente sul mercato britannico di questo antidepressivo.

La CMA ha ricordato, in una nota, che solo nel 2000 sono stati prescritti 4,2 milioni Seroxat, la marca di paroxetina dell’azienda farmaceutica britannica multata, motivo per cui le vendite hanno superato 90 milioni di sterline (116 milioni di euro) nel 2001.

Infatti, quando alla fine del 2003, finalmente si è visto l’ingresso del generico di paroxetina, il prezzo medio è sceso al 70% in due anni.

Pertanto, la CMA ha ritenuto che tali accordi abbiano violato il divieto di accordi anticoncorrenziali della legge sulla concorrenza britannica, per cui ha imposto ammende a tutte le aziende coinvolte per 44.99 milioni di sterline (58 milioni di euro) .

Oltre alla multa di 48,4 milioni di euro alla GSK, alla farmaceutica GUK è stato ordinato di pagare 5,8 milioni di sterline (7,5 milioni di euro), mentre altre aziende come Alpharma e Xellia devono pagare 1 5 milioni di sterline (1,9 milioni di euro).

LONDRES, EUROPA PRESS 12/02/2016 – El Economista.es

Redazione Fedaisf

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