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Guariniello inquisisce la Medicina e la Realtà

Guariniello inquisisce la Medicina e la RealtàMilano 5 Luglio – Antefatto: il nostro paese ama processare la scienza. Se c’è qualcosa che adora fare è esattamente quello. C’è solo una cosa che gli piace fare di più: processare l’impresa. E quando può fare entrambe le cose, beh, è come se Natale venisse due volte. Per questo vi racconterò due storie, la prima la potete trovare sui giornali, l’altra è una nostra esclusiva.

Guariniello ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo e lesioni gravissime a carico di ignoti. Il motivo sarebbe il costo del Super farmaco contro l’Epatite C, un trattamento che all’Italia viene venduto a 45 mila euro a paziente. Questo trattamento si rivela più efficace e con molti meno effetti collaterali degli altri attualmente a disposizione. Di recente, uno studio ha dimostrato come la casa farmaceutica avrebbe diviso il mondo in quattro fasce, suddividendo i paesi in base al Pil ed al numero di malati, mettendoci in fascia A, con il nostro milione e mezzo di casi di Epatite C, per questo il procuratore indaga, per scoprire se vi siano responsabilità penali in alcuni decessi. In sostanza, si valuta se il farmaco, somministrato al malato, avrebbe potuto salvare la vita anche ad alcuni casi disperati. Ad oggi solo ai pazienti non terminali viene somministrato il farmaco, per problemi di budget. Fonte: La Repubblica.

Seconda storia, nostra esclusiva.

Oggi un Magistrato Torinese, noto alla cronache per processi fondamentali per la Storia del nostro Paese, tipo quello sul doping Juventino, ha scoperto che le case farmaceutiche non fanno pagare i farmaci al mondo Occidentale come ai paesi del Terzo Mondo. Inorridito da questa scoperta, che ha evidentemente sconvolto il Nostro, il Magistrato ha immediatamente aperto un fascicolo. Non è chiara la dinamica processuale, esistono due possibilità: potrebbe inquisire la società farmaceutica oppure lo Stato Italiano. Nel primo caso è probabile che l’accusa sia insano realismo. E’ noto a tutti che le case farmaceutiche non possono fare quello che vogliono con i propri prodotti, almeno finché ci sarà un parassita statale con il potere di detenere, spogliare dei propri beni e financo far uccidere i responsabili della Società in questione. Le Società devono ubbidire allo Stato. O subire le conseguenze. Il fatto che la società in questione possa tranquillamente cessare di vendere il prodotto al nostro Paese non preoccupa minimamente il Nostro. Lui è sano. Seconda ipotesi, potrebbe inquisire lo Stato. Sempre per insano realismo. Il fatto che un paese indebitato come il nostro non abbia 45 miliardi per curare una malattia è chiaramente un reato. Poi, siamo onesti, è colpa dei politici se non sono riusciti a ricattare efficacemente la Società di cui sopra. Dovevano farsi valere e farsi regalare il farmaco. Come è giusto che sia. Il problema, in questo caso, è l’ineguale trattamento di pazienti che per il Procuratore sono uguali. Il fatto che il Governo possa decidere di negare ugualmente a tutti il farmaco non lo preoccupa minimamente. Lui è sano. Non sappiamo come finirà questa vicenda, ma il sospetto, profondo e radicato, è che la Realtà perderà.

In caso le due storie vi sembrino familiari, non vi preoccupate. Sì, è la stessa storia. Il destino di un paese dove le toghe hanno condannato degli scienziati per non aver previsto i terremoti. O hanno imposto agli Ospedali di fornire una cura a base di acqua sporca carissima, tutto a carico del contribuente. Ove la magistratura fa i golpe, chiude le fabbriche, suicida le persone. La storia d’Italia.

Luca Rampazzo – Milano Post – 5 luglio 2015

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Redazione Fedaisf

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