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I magnifici sette del pharma americano

I magnifici sette del pharma americanoIl settore farmaceutico Usa, nonostante la notevole performance già realizzata, resta uno dei favoriti dagli analisti di Barclays, che hanno selezionato i titoli più promettenti, con margini di rialzo fino al 25%

1) Gilead Sciences. Il gigante Usa guidato da John Martin, che capitalizza quasi 150 miliardi, merita un target price di 125 dollari, del 25% superiore alle quotazioni attuali, perché beneficerà della forte crescita del business dell’epatite C. Il 2014 è stato un anno storico basato sul lancio del farmaco Sovaldi, ma guardando avanti Harvoni potrebbe avere un potenziale anche maggiore che comincerà ad esprimersi da quest’anno. In sintesi Gilead evidenzierà, secondo gli analisti, nel 2015 solidi risultati grazie al lancio di nuovi prodotti in molte aree terapeutiche (epatite C, Nash, Ipf, epatite B) e all’espansione in aeree geografiche chiave al di fuori degli Usa, compreso il Giappone. Il titolo tratta 10 volte l’utile 2015 e 8,7 quello 2016. Negli ultimi 12 mesi ha garantito un total return (performance+rendimento della cedola) del 39,5%.

2) Express Scripts Holding. La società di distribuzione guidata da George Paz, che capitalizza oltre 60 miliardi di dollari, è l’operatore meglio posizionato per gestire i costi in rapido aumento dei farmaci e capitalizzare le opportunità che si presenteranno. Potrà inoltre mantenere o incrementare la quota del 32% nel segmento delle specialità (specialty pharmacy) che crescerà al ritmo dell’8% annuo (cagr) fra il 2013 e il 2018. Il target price è 102 dollari, che implica un potenziale del 16%. Il titolo viene scambiato 15,3 volte l’utile 2015 e 13,6 quello del 2016. Il total return a un anno è 17%.

3) Hca holdings. Il target price del leader nella gestione degli ospedali, che capitalizza 32 miliardi, è 81 dollari (+6,5%), che rappresenta un multiplo di 8,5 sul reddito operativo lordo (ebitda) stimato 7,5 miliardi nel 2015. Il gruppo è presente in una serie di aree urbane che offrono un grande potenziale, soprattutto in Florida e Texas, e rispetto ai concorrenti è stato in grado di incrementare i margini reddituali portandoli su livelli superiori. Il management team è inoltre molto capace e ha un lungo track record nel creare valore per gli azionisti. Il p/e è 16 nel 2015 e 14,4 nel 2016, mentre il total return a 12 mesi è 45%.

4) Aetna. La società, che capitalizza oltre 37 miliardi di dollari, gode di un vantaggio competitivo che le consentirà un buon posizionamento anche in futuro. L’acquisizione nel 2013 di Coventry Health va in questa direzione così come i possibili accordi che ci saranno in futuro. Aetna ha incrementato nel novembre scorso il dividendo trimestrale dell’11% portandolo a 0,25 dollari per azione nel 2015 e autorizzato un programma di buyback da un miliardo di dollari. Il prezzo obiettivo è 122 dollari (+14%). Guardando ai multipli borsistici, il p/e scende da 16 nel 2015 e 14,5 nel 2016. In un anno ha reso (total return) il 45%.

5) Thermo Fisher Scientific. Il gruppo guidato da Mark Bertolini, che capitalizza oltre 50 miliardi, merita un prezzo obiettivo di 160 dollari, del 18,5% superiore alle quotazioni attuali. Il forte posizionamento sia nel settore della diagnostica sia in quello delle attrezzature scientifiche, si tradurrà in un vantaggio competitivo in vista di nuove partnership. L’acquisizione di Life Technologies, completata nel febbraio 2014, è stata determinante per gli sviluppi futuri. Il titolo tratta 18,3 volte l’utile 2015 e 16,8 quello del prossimo anno. Negli ultimi 12 mesi il total return è 13,5%.

6) Baxter International. Il gruppo continua ad essere scambiato con un notevole sconto rispetto ai concorrenti, per i timori legati alla crescente concorrenza nel settore dei trattamenti contro l’emofilia. Gap che gli analisti ritengono eccessivo e destinato a ridursi. Il titolo, che capitalizza 37 miliardi di dollari, merita a loro parere un target price di 83 dollari, del 20% superiore alle quotazioni attuali, grazie anche alle possibilità di espansione internazionale. Il titolo tratta 16 volte l’utile 2015 e 15 quello 2016. Negli ultimi 12 mesi il total return è negativo (-4%).

7) Teva Pharmaceutical industries. La società farmaceutica e biotech, che capitalizza 60,5 miliardi di dollari, ha migliorato la capacità di generare utili, grazie alla ristrutturazione in atto. E’ il maggiore produttore mondiale di farmaci generici e dopo unna fase negativa, che rifletteva l’integrazione di alcune grandi acquisizioni, la redditività ha cominciato a migliorare. Il target price è 70 dollari, che implica un potenziale dell’11%. Il titolo viene scambiato 12 volte l’utile 2015 e 2016. Il total return a un anno è 22%

di Ester Corvi – 01/04/2015 – Milano Finanza

Redazione Fedaisf

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