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In Italia mancano i medici di famiglia: decimi in Europa.

Siamo secondi in Europa per il numero di medici, ma scendiamo al decimo posto se si considerano i soli medici di famiglia, il primo punto di riferimento della sanità pubblica per i cittadini. E lo specchio di una medicina territoriale che arranca sono i pronto soccorso perennemente sovraffollati, un problema per far fronte al quale il ministero della Salute ha appena istituito un tavolo ad hoc. Secondo le ultime stime pubblicate dall’Eurostat, tra 21 Paesi dell’Unione Europa, quelli che possono vantare un più alto numero di medici generici in relazione alle dimensioni della popolazione sono il Portogallo (253 per 100.000) e l’Irlanda (179 per 100.000)«.

All’altro capo della classifica troviamo la Grecia (42 per 100.000 abitanti). Al decimo posto della scala, ovvero superati anche da Olanda, Belgio e Cipro, troviamo l’Italia dove ne abbiamo 89 ogni 100.000 abitanti. Sono complessivamente 54.000, ma sempre più anziani e prossimi alla pensione, quindi il loro numero è destinato a scendere nei prossimi anni. Una posizione mediocre, ben diversa da quella in cui ci troviamo se si considera il numero complessivo di medici in attività, ovvero sia generici che specializzati.

Sono circa 1,8 milioni quelli in servizio nell’Unione Europea e di questi 240.000 solo in Italia. Una cifra che ci vede secondi solo alla Germania, dove se ne contano 345.000. »I dati mostrano, che in questi anni si è investito poco nella formazione in cure primarie rispetto alle cure specialistiche«, commenta Silvestro Scotti, segretario della Federazione Medici di medicina Generale (Fimmg). Ma, prosegue, »è proprio non investendo nella medicina territoriale che si aumenta il peso sui pronto soccorso e gli ospedali, con i problemi che ne conseguono nei termini di tempi di attesa, sovraffollamento ed episodi di aggressione agli operatori sanitari«.

Proprio per far fronte alle criticità dell’area dell’Emergenza e Urgenza intende intervenire il ministro della Salute Giulia Grillo. »Abbiamo insediato un tavolo di esperti – ha spiegato – che lavorerà a Linee guida per rendere i pronto soccorso alleggeriti, sia nei flussi di entrata, ovvero rispetto al numero di pazienti che vi arrivano, sia nei flussi di uscita, ovvero rispetto ai pazienti che andranno collocati nei reparti«. A questo si affiancheranno »una serie di visite alle strutture più problematiche così come a quelle più virtuose«.

Di Livia Parisi – Fonte Ansa

FIMMG – 21/01/2019

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Redazione Fedaisf

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