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In USA la grande distribuzione patteggia maxirisarcimenti per la crisi degli oppioidi

Le cause intentate contro produttori, distributori e farmacie sono oltre 4mila e sinora hanno raccolto circa 30 miliardi di dollari

Il patteggiamento delle più grandi farmacie statunitensi per la crisi degli oppioidi

informazione consapevole – nov. 2, 2022

Mercoledì CVS, Walgreens e Walmart, le tre più grandi catene di farmacie degli Stati Uniti, hanno patteggiato per chiudere tutte le cause nei loro confronti legate alla crisi degli oppiodi: pagheranno circa 13,8 miliardi di dollari di risarcimento (ovvero circa 13,8 miliardi di euro, al momento le due monete hanno praticamente lo stesso valore).

Gli oppioidi sono farmaci antidolorifici che creano una fortissima dipendenza. Cominciarono a essere sintetizzati nel primo Novecento, ma la loro grande diffusione risale agli anni Novanta. In quel periodo l’azienda farmaceutica americana Purdue cominciò a vendere l’ossicodone, commercializzato come OxyContin, facendo una campagna di marketing molto aggressiva per convincere i medici a prescriverlo ai propri pazienti, sostenendo che potesse essere usato per trattare i dolori cronici senza dare problemi di dipendenza.

Le catene farmaceutiche sono state accusate di aver venduto farmaci oppioidi in grande quantità senza fare gli opportuni controlli e senza avvisare i clienti dei rischi a cui andavano incontro.

In base all’accordo di mercoledì, CVS pagherà alle migliaia di persone che avevano fatto causa alla società circa 5 miliardi di dollari nel corso dei prossimi 10 anni e Walgreens 5,7 miliardi nel corso di 15 anni. Walmart pagherà invece immediatamente il risarcimento, che ammonta a 3,1 miliardi di dollari.


Oltre 4 mila cause contro produttori, distributori e farmacie

Le transazioni sono simili a quelle che hanno interessato il produttore dei farmaci Johnson & Johnson e i tre maggiori distributori di farmaci statunitensi nel 2021, per un ammontare complessivo di 26 miliardi di dollari. La dipendenza da farmaci oppioidi è ritenuta responsabile della morte di 500mila persone negli Stati Uniti negli ultimi 20 anni. Le cause intentate contro produttori, distributori e farmacie sono oltre 4mila e sinora hanno raccolto circa 30 miliardi di dollari che sono stati destinati anche ai trattamenti di recupero. Le catene di farmacie sono state citate in giudizio per non aver creato sistemi di monitoraggio obbligatori per
rilevare prescrizioni illegittime di oppioidi.

Tra le case farmaceutiche più coinvolte c’è Purdue Pharma famiglia Sackle, produttrice del farmaco OxyContin. La società ha patteggiato il pagamento di oltre 8 miliardi di dollari.

A patteggiare è stata anche la società di consulenza McKinsey (573 milioni di dollari) che aveva suggerito alla casa farmaceutica una strategia di marketing particolarmente aggressiva per la vendita del farmaco.

L’Oxycontin è chiamato anche “hillbilly heroin” (eroina dei montanari) poiché il suo abuso è iniziato tra le comunità dei Monti Appalachi per poi dilagare nell’intero paese. La dipendenza dal farmaco ha dato origine anche a grandi problemi di criminalità. Secondo alcuni studi ci sono province del paese dove l’80% dei reati è riconducibile alla dipendenza da Oxycontin. Tra i colpiti persino i neonati. Secondo il Centro americano per la prevenzione e controllo della malattia, il numero di gravidanze di donne dipendenti dai farmaci oppioidi è aumentato in modo esponenziale: nel 2014 quasi 32 mila bambini nati negli Stati Uniti avevano mostrato sintomi di astinenza da oppioidi. Si calcola che ogni giorno negli Usa 130 persone muoiano per overdose di questi farmaci il cui fatturato annuo sfiora gli 80 miliardi di dollari. (Fonte: Il Fatto Quotidiano)

Notizie correlate: Teva pagherà fino a 4,2 miliardi di dollari per risolvere le cause sugli oppioidi negli Stati Uniti

 

Redazione Fedaisf

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