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LAZIO, DISTRIBUZIONE DIRETTA BOCCIATA

Pollice verso dai pazienti laziali per la Distribuzione diretta dei tarmaci. A sostenerlo un’indagine dell’Unione dei consumatori condotta tra novembre e dicembre 2008 attraverso un questionario sottoposto 150 persone. La distribuzione diretta, adottata in alcune Regioni come misura per contenere la spesa farmaceutica, avrebbe dovuto entrare in vigore in Lazio a partire dal 2009, ma un accordo stipulato a fine anno tra Amministrazione e sindacato dei farmacisti, ha prorogato l’erogazione in farmacia. Secondo l’analisi, presentata a fine gennaio a Roma, la distribuzione diretta non piace al 62,67% dei pazienti, contro il 30,67% che non riscontra particolari problemi nell’idea di ritirare i tarmaci presso le Asl. La principale critica al sistema è la raggiungibilità dei presidi, avanzata da oltre la metà del campione. Tra le modalità di erogazione più gradite, la possibilità di prenotare e ritirare i medicinali presso le farmacie (94,67%). «L’idea» spiega Massimiliano Dona, segretario generale dell’Une «ci è nata a fronte dell’enorme mole di reclami sulle inefficienze della distribuzione diretta dei tarmaci. Pur trattandosi di un’inchiesta pilota condotta a livello locale è emblematica di una situazione che va risolta a livello nazionale. È importante sensibilizzare soprattutto chi ha responsabilità di governo: il contenimento dei costi va perseguito con modalità che non danneggino i cittadini», (f.g.) 

Il Giornale del Medico del 16/02/2009  N. 2 FEBBRAIO 2009  p. 2

af

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