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LETTERE ALLA REDAZIONE. Il pianto del coccodrillo dell’industria farmaceutica

Cari colleghi, eccomi qui. In questi giorni su tutti i giornali specializzati del nostro settore è un gran battage di Farmindustria relativo a più questioni. Gli articoli fioccano a bizzeffe, all’improvviso sembra che l’ associazione di categoria dell’industria farmaceutica si sia improvvisamente accorta che qualche cosa stia accadendo nel nostro settore che non riesce più a gestire e a prevedere. L’attuale presidente di Farmindustria è fortemente impegnato in mille battaglie contro chi sembrerebbe voler ridimensionare lo strapotere economico e normativo delle industrie farmaceutiche dimostrato in maniera inoppugnabile negli ultimi 40 anni. In alcuni passaggi le difese di ufficio del dottor Scaccabarozzi sono quantomeno risibili se non addirittura errate. Vediamole insieme:

 Da Pharmakronos del 11.06.2012 veniamo a conoscenza che :

 “ Nei primi quattro mesi dell’anno – ha sottolineato il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi – per la prima volta abbiamo assistito a un calo di circa il 6% della produzione e della spesa per medicinali in farmacia, un bene per lo Stato, ma un male per le industrie. Meno ricerca, meno produzione, meno ricavi, perdita di 10 mila posti di lavoro negli ultimi cinque anni “

 Evidentemente Farmindustria ammette con questa dichiarazione che le presunte crisi del settore farmaceutico da sempre decantate in questi ultimi anni non ci sono mai state, se per la prima volta si è assistito ad un calo del 6 % della produzione dei farmaci e delle vendite in farmacia solo ora. Evidentemente si sono licenziati 10.000 lavoratori del settore solo per aumentare i profitti delle aziende farmaceutiche da sempre voracissime in tal senso e non per una vera crisi economica del settore. Quindi di grazia, perché negli ultimi 5 anni si sono licenziati 10.000 lavoratori di questo settore?

 Da Doctor News del 14.06.2012 apprendiamo inoltre che :

 “Le produzioni farmaceutiche sono a livello mondiale e non si può pensare che uno stabilimento che produce per tutto il mondo si metta a fare una confezione diversa per l’Italia. Così il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, int

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