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Medicinali troppo costosi, chiesta la condanna per 7 medici

Livorno, sono accusati di un danno economico verso l’Asl per le ricette effettuate tra il 2009 e il 2011. Ora c’è attesa per la decisione della Corte dei Conti

LIVORNO. Chiesta la condanna per sette medici livornesi. È andato in scena davanti alla Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti della Toscana il primo processo a carico dei dottori chiamati a rispondere di danno economico provocato, con colpa grave, alla Asl di Livorno per avere prescritto ai propri pazienti, dal 2009 al 2011, farmaci, con brevetto ancora in corso di validità, piuttosto che quelli con brevetto scaduto, cosiddetti “generici” o “equivalenti”, aventi un costo minore, in misura superiore rispetto ai volumi medi elaborati dalla stessa ASL sulla base di parametri indicati dalla giunta della Regione.

In generale si trattava di farmaci per la ipertensione, gastroprotettori, per l’osteoporosi e le fratture, antidepressivi, contro l’ipercolesterolemia. Gli imputati erano difesi dall’avvocato Antonio Bellesi di Livorno, Simone Zani di Firenze, Michela Antinucci di Roma. Le contestazioni di cui nell’atto di citazione, mutuate da due rapporti dei Nas, sono state sostenute dal procuratore GeneraleLetizia Dainelli.

I difensori hanno sottolineato che affinché si possa parlare di colpa grave deve darsi la prova che il medico abbia «omesso di attivarsi come si attiverebbe, nelle stesse situazioni, anche il meno provveduto degli esercenti una determinata attività». Ecco perché la Procura avrebbe dovuto dimostrare, paziente per paziente, che «il medico abbia sconsideratamente prescritto farmaci con brevetto in vita, senza valutare la situazione soggettiva particolare di ciascuno nonché sottolineando che il danno non può ritenersi provato dal superamento di medie statistiche astratte, tenendo anche conto che la platea dei pazienti e delle relative patologie è molto diversa fra un medico e l’altro».

La Procura ha concluso chiedendo la condanna di ciascun medico al risarcimento richiesto mentre i difensori hanno concluso per l’assoluzione od in subordine per la ammissione di un perizia che accerti la appropriatezza delle prescrizioni nonché la eventuale precisa consistenza del danno».

Note: Codice Deontologico del Medico

Redazione Fedaisf

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