
L’associazione Italiana Informatori Scientifici del Farmaco e del Parafarmaco manifesta solidarietà al dottore Salvatore Tripodi
«La sezione Aiisf “Seby Trapani” di Reggio Calabria esprime ferma e indignata condanna per l’aggressione subita dal dottore Salvatore Tripodi che, da sempre, si distingue per professionalità, competenza e piena disponibilità verso i pazienti e la
collettività». È quanto dichiara il presidente dell’associazione Italiana Informatori Scientifici del Farmaco e del Parafarmaco di Reggio, Rocco Lo Faro.
«Un episodio grave e inaccettabile che colpisce non il singolo medico ma l’intera comunità sanitaria, impegnata ogni giorno, a garantire assistenza e cura alla nostra Comunità.
Simili atti di violenza non possono e non devono trovare alcuna giustificazione; è necessario che le istituzioni competenti assicurino la massima tutela e sicurezza a chi opera nella sanità, riaffermando il principio fondamentale del rispetto per chi, come il Dottore Tripodi, dedica la propria vita al servizio dei pazienti.
L’Aiisf manifesta piena solidarietà al collega Salvatore e rinnova il proprio impegno nella promozione e affermazione della cultura del rispetto, del dialogo e della civiltà, valori fondanti per la crescita e la coesione del nostro territorio e della sua popolazione», conclude il presidente Rocco Lo Faro.
Il fatto
Grave episodio di violenza si è verificato nel pomeriggio di ieri, intorno alle ore 16, presso il Centro Diagnostico di Malattie Polmonari Sociali, all’interno del
Dipartimento di Prevenzione di via Willermin. A farne le spese è stato il dottor Salvatore Tripodi, allergologo e stimato professionista reggino, aggredito fisicamente da un uomo che pretendeva una prestazione sanitaria senza alcuna prenotazione né giustificato motivo.
Secondo la ricostruzione fornita dallo stesso medico, tutto è accaduto mentre si stava recando nel proprio ambulatorio.
“Una coppia, marito e moglie, si è avvicinata all’ingresso del centro: la donna con un atteggiamento sereno, il marito visibilmente agitato – ci racconta lo specialista -. Quest’ultimo, con fare concitato e senza spiegazioni chiare, ha iniziato a pretendere un non meglio specificato esame, parlando confusamente di cose a me sconosciute. Non riconoscendolo come paziente in elenco né come prenotato, ho cercato di spiegare la necessità di attendere e rispettare l’ordine delle visite programmate. Ma, mi sono subito preoccupato di tranquillizzarlo che lo avrei visitato”.
L’uomo, invece di ascoltare, ha reagito con violenza.
“Dopo aver proferito frasi minacciose, mi ha colpito con due pugni al volto, uno all’arcata zigomatica e uno al labbro, provocandomi una caduta a terra e una breve perdita di coscienza. Fondamentale l’intervento di due pazienti presenti in ambulatorio che sono riusciti a bloccare l’aggressore e a soccorrermi” – continua il racconto il dottore.
Trasportato al Pronto Soccorso, Tripodi ha ricevuto le cure del caso, con una prognosi di sette giorni. La polizia, prontamente allertata, è intervenuta sul posto e ha proceduto all’identificazione dell’aggressore.
Il dottor Salvatore Tripodi parlando al TG RAI regionale ha dichiarato: “Non sono arrabbiato – Non provo rancore perché sia io sia chi mi ha colpito siamo vittime di un sistema che non funziona”.
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