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Merck Serono respinge mediazione del governo ginevrino

Il gruppo farmaceutico Merck Serono non ha dato seguito alla richiesta di mediazione del Consiglio di Stato ginevrino, ma ha deciso di unirsi alla "task force" creata dalle autorità cantonali e federali, pur escludendo una rinegoziazione del piano sociale.

"Non abbiamo dato seguito perché la società ha preso una decisione definitiva" la scorsa settimana, ha detto oggi all’ats il presidente del consiglio di amministrazione del gruppo tedesco François Naef. Giovedì il consigliere di Stato ginevrino François Longchamp aveva proposto la mediazione tra il personale dell’azienda e la direzione e il sindacato Unia si era detto d’accordo. Il personale aveva quindi sospeso lo sciopero.

"La mediazione non è necessaria in quanto abbiamo offerto di continuare il dialogo con l’ex commissione del personale per l’applicazione del piano di ristrutturazione", ha aggiunto Naef, sottolineando che la direzione esclude di ridiscutere il piano sociale, che è la principale rivendicazione di una parte dei dipendenti.

"Siamo pronti a partecipare alla task force nella ricerca di soluzioni esterne a Merck Serono, con il nostro fondo di 30 milioni e studiare tutte le possibilità per un ricollocamento", ha detto ancora il presidente del Cda. Circa 130 dipendenti andranno in pensionamento anticipato e non lesiniamo sforzi per salvare il maggior numero di impieghi possibili. Tuttavia per avere un’idea dell’impatto finale della ristrutturazione bisognerà attendere", ha concluso.

Il piano di chiusura del sito ginevrino prevede la soppressione di 500 posti e il trasferimento di altri 650 dipendenti.

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