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Morto Marino Golinelli. I dipendenti: “Il fondatore di Alfasigma lascia una testimonianza, un ricordo e un esempio indelebili”

È morto la sera del 19 febbraio a Bologna l’industriale e filantropo Marino Golinelli. Aveva 101 anni. Imprenditore farmaceutico, fondatore del colosso Alfasigma, negli ultimi anni si era dedicato a iniziative filantropiche, come la costruzione dell’Opificio Golinelli, una cittadella della scienza dedicata soprattutto ai più giovani. In una delle sue ultime interviste, concessa a ottobre a Corriere di Bologna, aveva spiegato di essere convinto da sempre che «l’imprenditore abbia il dovere di restituire alla società parte delle sue fortune».

Figlio di agricoltori e ultimo di cinque figli, può definirsi un self-made man. In un’intervista afferma “I miei genitori erano agricoltori che hanno lavorato sodo per fare studiare noi quattro fratelli. Io poi mi ritengo molto fortunato perché sin dalla terza liceo sapevo già quale attività avrei voluto fare. Mi è sempre piaciuto lavorare nel mondo del farmaco ed è quello che ho fatto”.

A ventitré anni si laureò in farmacia all’Università di Bologna. Il 24 gennaio 1948 costituì la sua prima azienda, rilevando il piccolo laboratorio Biochimici AL.F.A (Alimenti fattori accessori). Con un solo dipendente e in tre localini ubicati in via Galliera, iniziò a produrre uno sciroppo con fosforo, calcio e altro. Collaborò col professor Gaetano Salvioli per il quale produsse per decenni il Vaccino Diffondente Salvioli, il vaccino antitubercolare italiano.

Successivamente la sua società cambiò diversi nomi: ALFA-già Biochimici, nel 1956 si chiamò ICF, poi Alfa Farmaceutici, sempre con produzioni qualificate. Produsse importanti farmaci quali il Vessel, creato nel 1978 contro le trombosi e, nei primi mesi del 1973 il Normix, antibiotico a bassa bio disponibilità usato contro l’overgrowth batterica intestinale.

Nei primi del 1955 iniziò la realizzazione di un nuovo e più moderno stabilimento. Nei primi del 1968 avviò un primo progetto di ricerca sul sangue. Nel 1969 sviluppò nuovi impianti produttivi e di ricerca. Nel 1974 costruì uno stabilimento per la produzione delle materie prime per l’industria farmaceutico medicale. Negli anni ottanta, con in azienda anche i due figli, Stefano (ingegnere elettronico) e Andrea (ingegnere meccanico), l’attività si allargò all’estero e acquisì marchi quali Schiapparelli e Wassermann, mutando la denominazione dell’azienda in Alfa Wassermann.

Il marchio delle attività divenne infine Alfasigma nel 2015 con l’acquisizione della Sigma-Tau ed è presente in diciotto paesi, con circa 2.800 dipendenti, di cui circa 1.800 in Italia e sedi operative in Italia a Bologna, Milano, Pomezia, Alanno e Sermoneta.

Parallelamente all’attività imprenditoriale, coltiva l’arte contemporanea come estimatore e collezionista. (fonte Wikipedia)

FONDAZIONE GOLINELLI nasce a Bologna nel 1988 per volontà dell’imprenditore e filantropo Marino Golinelli.

Sino a qualche anno fa, la Fondazione ha operato prevalentemente nei campi della formazione scientifica, a sostegno della scuola pubblica, della diffusione della conoscenza e della pratica delle scienze in generale, e delle “Scienze della vita” in particolare.

Oggi Opificio Golinelli è un luogo di contaminazione tra formazione, ricerca (è sede della scuola di dottorato in “Data Science and Computation” e ha dedicato un intero padiglione – progettato da Mario Cucinella – allo studio dei rapporti arte – scienza)  ed il sostegno all’impresa nascente (start up) cui è dedicato il nuovo edificio che ospita l’incubatore-acceleratore G-Factor.

Questo programma di sviluppo, voluto dal Fondatore e denominato Opus 2065, intende aprire ai giovani l’orizzonte del futuro cercando di anticipare e decifrare le sfide che li attendono, secondo quanto sintetizza il pay-off scelto dalla Fondazione: “L’intelligenza di esserci” (“Be intelligent, be there”)


Nota:

A fine 2017 – con la presentazione del piano industriale che racchiudeva l’avvio della procedura di riduzione del personale connessa alla nascita di Alfasigma, si prevedeva la riduzione di un numero importante di dipendenti, tra impiegati e quadri, e alcuni trasferimenti di sede necessari per la concentrazione di alcune attività. Per lo svolgimento del percorso è stato siglato un accordo con le organizzazioni sindacali, le rappresentanze territoriali e le Rsu, che prevedeva fino ad un massimo di 300 esuberi da identificarsi con un criterio ordinatorio (lavoratori pensionabili nel corso dei 2 anni di trattamento Naspi, volontari, criteri di legge), accordo poi ratificato presso il Ministero dello Sviluppo economico. A metà dicembre 2017 le adesioni volontarie avevano sostanzialmente coperto tutte le posizioni in esubero previste dall’accordo. I singoli volontari hanno poi regolarizzato l’adesione all’accordo tra la seconda metà del mese di dicembre e gennaio 2018. L’operazione ha portato all’uscita volontaria incentivata di circa 330 dipendenti.

Infine, tenuto conto dell’elevata seniority dei dipendenti (ben 182 over 60 anni), è iniziata un’attività di ricambio generazionale che ha portato alla risoluzione consensuale del rapporto di lavoro con una decina di dirigenti. (fonte: Alfasigma: Rapporto Sostenibilità)

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Redazione Fedaisf

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