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Nasce al Gemelli “Il giardino dei semplici”

Sarà fruibile dal marco 2024 ma i lavori dureranno circa 3 anni. Gasbarrini, preside di Medicina e chirurgia: «Rilettura in chiave moderna della medicina del passato»

romasette – 4 luglio 2023

Rientra nella finalità generale di «prendersi cura della persona a 360°, con una presa in carico globale», il progetto “Il giardino dei semplici”, presentato ieri, 3 luglio, al Policlinico universitario Agostino Gemelli. «Non potevamo non riprendere i concetti portanti della nostra università, la carità legata al sollievo», ha spiegato Andrea Urbani (nella foto), direttore Uoc Chimica, biochimica e biologia molecolare clinica del nosocomio di via della Pineta Sacchetti e presidente del corso di laurea in Farmacia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, guardando «all’avvio dei lavori per allestire completamente la grande area di 13 ettari di fronte al nostro Pronto soccorso», destinata ai pazienti, agli operatori sanitari e alla popolazione, con aree relax, percorsi ombreggiati e anche un orto botanico ispirato alla tradizione erboristica monastica dei “simplicia”, ossia le erbe dotate di attività terapeutica.

Se Urbani ha evidenziato come «gli studi dimostrano che l’outdoor hospital comporta dei benefici per i malati», Antonio Gasbarrini, preside della facoltà di Medicina e chirurgia dell’ateneo, ha osservato che l’iniziativa «rappresenta una significativa operazione culturale e una rilettura in chiave moderna della medicina del passato, che affonda le sue radici nella Grecia del V secolo a.C. con Ippocrate», risultando quindi anche «un’importante risorsa didattica per gli studenti del corso di Farmacia e Medicina» per la formazione nel campo della farmacognosia, della botanica e della chimica farmaceutica dei prodotti naturali.

Il “Giardino dei semplici” – che sarà fruibile da marzo 2024 ma i cui lavori di attuazione dureranno in totale almeno 2-3 anni – è «un investimento sui giovani studenti oltre che un’area di sollievo per chi viene al Policlinico con un vissuto magari duro, pur se carico di speranza», anche per Giuseppe Fioroni, vicepresidente dell’Istituto Giuseppe Toniolo, ente fondatore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. «Speriamo di poter realizzare un percorso complessivo, con insediamenti utili per la didattica – ha detto Fioroni, guardando al progetto relativo allo spazio verde della collina di Monte Mario che l’Istituto Toniolo ha acquistato nel 2000 -, e, in prospettiva, di poter immaginare un marchio che possa rendere appetibili i progetti della facoltà legati a questa iniziativa» che vede «la valorizzazione delle eccellenti capacità di sperimentazione e ricerca dei docenti, dei medici e di tutto il personale dell’Università Cattolica».

Oltre all’Istituto Toniolo, partner benefattore del “Giardino dei semplici” è Medac Pharma, che ha messo a disposizione una donazione liberale per l’avvio «di un progetto innovativo, che si inserisce perfettamente nell’idea di prendersi cura oltre le cure», ha detto Geremia Seclì, head of operations dell’azienda farmaceutica. Da parte sua, Maurizio Gubbiotti, referente della Regione Lazio per Federparchi, la Federazione italiana dei parchi e delle riserve naturali, ha spiegato che «questa area verde è limitrofa alla famosa via Francigena, uno dei grandi cammini dei pellegrini medievali, che inizia di fronte alla cattedrale di Canterbury per arrivare a Roma e poi proseguire fino a Santa Maria di Leuca, con gli imbarchi dalla Puglia per la Terra Santa». L’auspicio espresso da Gubbiotti è quello di «prevedere un percorso di 20 km del cammino per i pellegrini all’interno di quest’area del Campus», oltre che di «puntare su una presenza nel Giardino dell’attività apistica, con l’idea di entrare nella rete dei mielisti di RomaNatura».

4 luglio 2023

Nota: I primi orti botanici erano delle raccolte di erbe medicinali per la preparazione dei “semplici” (le droghe grezze) della farmacopea in uso, da cui deriva il termine “Giardino dei Semplici”. In seguito in questi orti furono coltivate anche piante non medicinali, a scopo didattico e scientifico, cosicché la botanica divenne una scienza autonoma, distaccata dalla medicina.

Semplici” pertanto venivano chiamati, nella terminologia medievale, i principi curativi che venivano ottenuti direttamente dalla natura, mentre “Compositi” erano i farmaci ottenuti miscelando e trattando sostanze diverse. I farmaci venivano sottoposti a vari trattamenti (essiccazione, macerazione, ecc.) nel laboratorio chiamato, con termine latino, officina. Perciò le piante medicinali vengono chiamate ancora oggi “officinali”.

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Redazione Fedaisf

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