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Non c’è il suo farmaco, s’incatena al Policlinico

il caso – il medicinale non viene piu’ prodotto dalle case farmaceutiche

La protesta di un 59enne malato di cancro davanti al reparto di Urologia dell’Umberto I. «Mi hanno detto che non c’è più il medicinale per curarmi, come è possibile?»

ROMA – «Sono un malato di cancro, non c’è disponibilità del farmaco per curarmi. Maledetta sanità«. È racchiuso in poche parole lo sfogo di Antonio Favetta, 59 anni, che lunedì mattina ha deciso di incatenarsi davanti al reparto di Urologia del Policlinico Umberto I a Roma. Un anno fa la diagnosi del tumore alla vescica, l’operazione e le cure

LA TERAPIA – «Poi, come da protocollo – spiega la figlia – gli è stato detto che doveva seguire, come gli altri che hanno avuto il suo tumore, una terapia che prevede l’assunzione del farmaco Bcg. Venerdì scorso dal Policlinico lo hanno chiamato telefonicamente per dirgli di non presentarsi, perché il farmaco non è disponibile. Ci siamo allora rivolti all’Aifa (Agenzia italiana del farmaco): ci è stato spiegato che questo medicinale è prodotto da due aziende in Italia che al momento hanno deciso di interrompere la produzione. Com’è possibile – si chiede – che succeda questo ai malati? Vogliamo delle risposte». (fonte Ansa)

15 ottobre 2012 | 16:15

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