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Novartis su presunte tangenti Turchia, indagheremo a fondo

Per “garantire la compliance, vengono verificate regolarmente le attività promozionali delle strutture di marketing e vendita operanti a livello locale. I collaboratori di Novartis che sospettano un episodio di cattiva condotta sono tenuti a segnalarlo al nostro Business Practices Officer”. L’azienda chiarisce anche su inchiesta Usa

Margherita Lopes – 01/04/2016 – PharmaKronos

Sul presunto caso di versamento di tangenti alle autorità turche riportato dalla stampa, Novartis assicura che “prenderà con estrema serietà tutte le accuse di comportamento inappropriato e investigherà a fondo”. Per “garantire la compliance, vengono verificate regolarmente le attività promozionali delle strutture di marketing e vendita operanti a livello locale. I collaboratori di Novartis che sospettano un episodio di cattiva condotta – sottolinea il colosso del farmaco – sono tenuti a segnalarlo al nostro Business Practices Officer”.

L’azienda comunque “non divulgherà alcun commento su tali indagini, anche se la persona che sporge querela decidesse di renderle pubbliche”. E si dice “impegnata a condurre le attività di marketing e vendita nel rispetto di elevati standard qualitativi ed etici. Questo impegno è fondamentale, non solo per poter garantire un uso appropriato ed efficace dei prodotti e dei servizi da parte di operatori sanitari e pazienti, ma anche per tutelare la reputazione e la credibilità del Gruppo”. Quanto invece all’inchiesta in corso da parte delle Autorità americane, per presunte tangenti alla classe medico scientifica, Novartis precisa che la filiale americana Novartis Pharmaceuticals Corporation (Npc) “ha richiesto un’audizione preventiva, in relazione all’inoltro di una richiesta di misura cautelare nella causa civile, che riguarda alcuni programmi formativi che l’azienda ha condotto nel periodo che va dal 2002 al 2011”.

Npc ha inoltrato “una richiesta di misura cautelare, perché il Governo ha chiesto all’azienda di presentare anche documenti che esulano dall’ambito previsto dai protocolli e che vanno oltre i termini precedentemente concordati; la produzione di questi documenti sarebbe ora eccessivamente complessa, (in particolare se si considerano le tempistiche stabilite dalla Corte)”, afferma l’azienda. Npc dunque contesta il modo in cui le istituzioni hanno rappresentato la sua condotta in relazione a questi temi, oltre a contestare le accuse rivolte dal Governo.

“Npc è impegnata ad assicurare che medici e pazienti abbiano a disposizione le informazioni necessarie a prendere decisioni consapevoli in merito alla salute dei propri pazienti; ritiene inoltre che i programmi formativi possano contribuire a educare un maggior numero di operatori sanitari sull’uso appropriato dei farmaci, aiutandoli a effettuare le prescrizioni sulla base di un’informazione adeguata, cosa che a sua volta migliora la cura del paziente. Novartis – conclude la nota – continuerà a condurre le proprie attività in modo etico e conforme a leggi e normative”.

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Redazione Fedaisf

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