
Perché Novo Nordisk, la più grande azienda farmaceutica europea, non se la sta passando bene
Le azioni di Novo Nordisk, produttore dei famosi farmaci per il dimagrimento e per il diabete, sono crollate del 26% a causa della sempre più forte concorrenza statunitense
Wired – 29 luglio 2025 di Riccardo Piccolo
Le azioni di Novo Nordisk sono crollate di oltre il 26% martedì 29 luglio. La società, che
produce i celebri farmaci per il diabete e la perdita di peso Ozempic e Wegovy, ha infatti annunciato un forte taglio alle previsioni di crescita per il 2025 a causa della crescente concorrenza negli Stati Uniti da parte del rivale diretto, la compagnia Eli Lilly, che produce a sua volta un farmaco (tirzepatide) anti-obesità. E anche di aziende che commercializzano formulazioni illegali. Contestualmente, l’azienda ha nominato Maziar Mike Doustdar come nuovo amministratore delegato, che sostituirà Lars Fruergaard Jørgensen dal 7 agosto. Il precedente ad era già stato rimosso a maggio dopo che il titolo aveva perso oltre il 50% del valore in 12 mesi.
La superiorità clinica di tirzepatide si è tradotta rapidamente in successo commerciale. Le nuove prescrizioni di Zepbound negli Stati Uniti hanno superato quelle di Wegovy per la prima volta nel marzo 2024, appena quattro mesi dopo il lancio del farmaco di Eli Lilly. Oggi, Zepbound e Mounjaro insieme rappresentano oltre la metà di tutte le prescrizioni americane di farmaci per diabete e perdita di peso di questa categoria, superando la
quota combinata del 46% di Wegovy e Ozempic. Gli analisti stimano che Eli Lilly controlli già circa il 40% del mercato americano dei farmaci per la perdita di peso e prevedono una divisione quasi paritaria tra le due aziende entro breve tempo.
Le proiezioni a lungo termine sono ancora più favorevoli per l’azienda americana: Zepbound dovrebbe generare 27,2 miliardi di dollari di vendite entro il 2030, contro i 18,7 miliardi previsti per Wegovy. La posta in gioco è enorme: il mercato globale dei farmaci per l’obesità potrebbe raggiungere i 150 miliardi di dollari annui entro l’inizio degli anni 2030, alimentato dalla crisi globale dell’obesità che oggi colpisce quasi una persona su otto nel mondo, più del doppio rispetto al 1990.
L’impatto dei dazi
A rendere ancora più incerto il futuro di Novo Nordisk è la questione irrisolta dei dazi statunitensi sui farmaci europei. L’accordo commerciale Ue-Usa firmato domenica prevede tariffe del 15% sulla maggior parte dei beni europei destinati al mercato americano, ma i medicinali restano in una zona grigia. Mentre la comunicazione ufficiale della Casa Bianca include i farmaci tra i prodotti soggetti al nuovo dazio, fonti europee precisano che sono stati tecnicamente esclusi dal testo finale, in attesa della conclusione di un’indagine americana sulla sicurezza nazionale dei medicinali importati.
Secondo le stime degli analisti, un dazio del 15% sui farmaci europei potrebbe costare all’industria tra i 13 e i 19 miliardi di dollari l’anno. I prodotti farmaceutici rappresentano oggi la prima voce per valore tra le esportazioni europee verso gli Stati Uniti, con un totale stimato di 120 miliardi di dollari nel 2024. Novo Nordisk ha annunciato nel 2024 la costruzione di uno stabilimento in North Carolina, ma l’impianto non sarà operativo prima del 2029: fino ad allora, l’azienda resterà dipendente dalle importazioni.
La battaglia contro i farmaci imitatori illegali
Il principale problema di Novo Nordisk negli Stati Uniti deriva comunque dalla diffusione di farmaci “composti” non autorizzati, ovvero versioni illegali di Ozempic e Wegovy vendute da farmacie specializzate a prezzi molto più bassi. Mentre i farmaci originali costano circa 1.000 dollari al mese, questi prodotti contraffatti vengono offerti a centinaia di dollari in meno. Il fenomeno è esploso nel 2022, quando la domanda per i farmaci dimagranti di Novo Nordisk aveva superato la capacità produttiva dell’azienda, creando una carenza che ha aperto la strada ai produttori illegali.
Questi farmaci imitatori sono stati venduti principalmente attraverso piattaforme di telemedicina online e centri benessere, che hanno trasformato quella che doveva essere una produzione su piccola scala in un business da milioni di dollari. Le farmacie specializzate, infatti, possono legalmente produrre versioni di farmaci solo quando questi scarseggiano sul mercato. Ma molte hanno continuato a farlo anche dopo che la carenza era finita, vendendo prodotti che non sono stati approvati dalla Food and Drug Administration (Fda) americana, l’ente che supervisiona il mercato dei medicinali negli Stati Uniti, e quindi privi delle garanzie di sicurezza ed efficacia dei farmaci originali.
Nota: le difficoltà per Novo Nordisk sono iniziate da mesi sul mercato statunitense, dove i due farmaci, noti come iniezioni GLP-1, hanno visto la loro posizione dominante messa in discussione anche da una norma della Food and Drug Administration statunitense, che consente alle farmacie di creare versioni ‘compound’ del farmaco, dopo che l’elevata domanda ha portato a carenze. E questo ha intaccato i profitti, come afferma Novo in una nota. Già a dicembre 2024, le azioni erano crollate a causa dei deludenti risultati di CagriSema, un nuovo farmaco iniettabile per il quale l’azienda danese aveva promesso una perdita media di peso del 25%, ma i pazienti — potendo autogestire il dosaggio — sono arrivati a una media del 23%
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