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Roche, trattative interrotte su mobilità

"Al momento il tavolo negoziale è, purtroppo, interrotto e le posizioni sono molto distanti". E’ quanto afferma l’azienda farmaceutica Roche, riferendosi alla negoziazione sindacale relativa alla procedura di mobilità aperta il 10 gennaio 2011 che riguarda 143 dipendenti. Roche Spa in una nota precisa: "il confronto con le Organizzazioni sindacali è stato avviato nel mese di novembre 2010, a seguito del progetto Operational Excellence (Opex) annunciato dal Gruppo Roche, che prevede oltre 4.800 esuberi in tutto il mondo.

L’azienda ha sempre operato con il massimo impegno per individuare soluzioni condivise volte a contenere l’impatto delle misure sui lavoratori e sulle loro famiglie. Tale disponibilità è dimostrata dalle proposte concrete presentate dall’azienda per instaurare un dialogo costruttivo e dall’aver accolto alcune delle richieste delle organizzazioni sindacali: rinviare l’apertura della procedura di mobilità al 10 gennaio 2011, al fine di avere più tempo a disposizione per individuare strumenti volti a ridurre l’impatto degli esuberi (la tempistica originaria, infatti, prevedeva l’avvio della mobilità nel mese di novembre 2010); prendere in considerazione la mobilità volontaria trasversale; definire un congruo incentivo all’esodo".

Roche Spa "ha proposto inoltre l’adozione di programmi di outplacement, cioè di aiuto alla ricollocazione, anche con l’attivazione dell’Accordo quadro nazionale Welfarma, uno strumento operativo, a carattere volontario, aggiuntivo rispetto agli strumenti contrattuali e di legge disponibili.

Nonostante l’atteggiamento dell’azienda sia sempre stato costruttivo e di forte apertura al dialogo – prosegue Roche – si è invece registrato, anche nell’ultimo incontro svoltosi in Assolombarda lo scorso 22 febbraio, un totale irrigidimento della controparte sulle posizioni iniziali, basate su una richiesta di incentivo economico completamente disallineata rispetto alla finalità dell’incentivo stesso stabilita dalla legge, ossia di supportare economicamente il lavoratore per il periodo necessario al ricollocamento, impedendo in tal modo la prosecuzione del negoziato.

Al fine di riprendere il dialogo, l’azienda auspica che, nei prossimi giorni, prevalgano da parte delle organizzazioni sindacali il necessario senso di responsabilità e la collaborazione indispensabili per identificare insieme soluzioni realistiche e concretamente percorribili".

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