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Torna lo smart working?

Governo non esclude di approvare lunedì 12 o martedì 13 il Dpcm con le nuove misure restriittive e conterrà una serie di provvedimenti considerati necessari affinché la situazione non precipiti con pesanti ripercussioni per il sistema sanitario, già messo a dura prova dalla prima ondata del Covid-19.

Al vaglio dell’esecutivo, in queste ore, c’è lo stop al calcetto e a tutti gli sport di contatto a livello amatoriale, ma anche una stretta sulla “movida” con chiusura di bar e ristoranti a mezzanotte – anche se circola l’ipotesi di un ulteriore anticipo alle 23 – e il divieto di sostare davanti ai locali dopo le 21. E ancora, ulteriori restrizioni per le cerimonie (come matrimoni e comunioni per un massimo 30 invitati) e un stop assoluto alle feste private. Come pure la conferma per le aziende a incentivare il ricorso allo smart working.

Il governo quindi punta a incentivare lo smart working portandolo al 70-75%: il “lavoro agile” potrebbe essere applicato per tutta la durata dello stato di emergenza (quindi fino al 31 gennaio) dai datori di lavoro a ogni rapporto di lavoro subordinato anche in assenza degli accordi individuali nel rispetto degli articoli 18 e 23 della legge 81 del 2017 che disciplina il lavoro flessibile.

(estratto da Il Sole 24ORE)

 

Redazione Fedaisf

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