Trieste. Quando portavamo i calzoni corti mamma e papà ci imbarcavano a bordo della mitica 600, diretti oltre confine, nella Yugoslavia di Tito. Si comprava benzina, carne e sigarette a prezzi stracciati. Oggi i triestini corrono nella vicina Slovenia, ma a fare scorte di Viagra e altri farmaci che costano molto meno.
Con il maresciallo Tito ancora vivo il viaggio oltre la cortina di ferro a due passi da casa, era avventuroso, almeno le prime volte. I graniciari, le guardie di confine, armati di mitra e con la stella rossa sulla bustina sembravano omoni terribili. Chi abitava a Trieste aveva la «propusnica», un lasciapassare che ti permetteva di passare dai valichi più piccoli. Guai a portare in Italia qualche grammo in più di carne, o una stecca di sigarette di troppo. Se ti andava bene passavi un brutto quarto d’ora, altrimenti potevano tenerti in guardina per una notte.
Il mondo cambia: la Jugoslavia di Tito non esiste più e nemmeno le sbarre di frontiera con la vicina Slovenia entrata a far parte della famiglia europea. Non c’è il risparmio, come una volta, per la benzina e tantomeno per la carne e le sigarette.
La nuova frontiera del low cost è la magica pillola blu, che ti fa ritornare giovane, almeno a letto e tutti i suoi derivati locali, ben più economici rispetto all’Italia. La spesa farmaceutica in Slovenia dei triestini riguarda anche gli ansiolitici ed i medicinali per l’osteoporosi, secondo il quotidiano giuliano «Il Piccolo». Frotte di arzilli vecchietti over 60 si spostano a Rabuiese, Skofie o Capodistria, subito oltre confine, per fare incetta di Viagra. La confezione da 100 milligrammi di magica pillola blu costa 34,19 euro in Slovenia, rispetto ai 55,50 dell’Italia. Il sostituto, Cialis, con quattro pillole da 20 milligrammi è venduto dagli sloveni a 46,11 euro in confronto ai 56 di Trieste. Però il prodotto che sembra andare fortissimo è il Vizarnis, il generico sloveno del Viagra, che costa appena 33 euro.
«La Pfizer, che produce il Viagra, fa una politica commerciale in Italia ed un’altra in Slovenia. Noi siamo perdenti perchè le multinazionali "seminano" nei nuovi Paesi. Qualsiasi farmaco, però, va preso quando serve e non per l’offerta compri tre e paghi due» spiega a «Il Giornale», Sandro Fumaneri, presidente di Federfarma nel Friuli-Venezia Giulia.
La convenienza di acquistare in Slovenia riguarda soprattutto i farmaci di fascia C, che da noi hanno i prezzi imposti. Se gli uomini puntano al Viagra le donne oltre la cinquantina, con problemi di osteoporosi, vanno a comprare in Slovenia farmaci ad hoc come l’Evista in compresse. «Una nostra cliente abituale ne compra sempre tre confezioni alla volta – spiega a Il Piccolo, Jadranka, titolare di una farmacia a Capodistria -. E, a suo dire, spende una cifra che in Italia le consentirebbe di acquistarne appena due». Il risparmio per confezione è di quasi 8 euro. Il low cost farmaceutico funziona anche con i calmanti e gli ansiolitici, come 1 milligrammo di Xanax. Oltreconfine costa circa la metà rispetto all’Italia, ma pure di meno nei confronti del generico in vendita da noi. Alcune farmacie slovene, vicine al confine, garantiscono che il 50% dei clienti arriva dall’Italia. Le prescrizioni del medico di base italiano valgono anche in Slovenia ed il costo del farmaco si può detrarre dalle tasse. Dalle farmacie triestine non manca la replica: «Vengono anche tanti sloveni e croati a comprare farmaci da noi, perchè non li trovano a casa loro o costano di pi&ug
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