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Ue propone taglio 15% sui consumi gas fino a primavera. A rischio la produzione farmaceutica

La produzione di medicinali non può essere semplicemente disattivata per alcuni giorni e riaccesa.

La Commissione europea propone un novo “strumento legislativo” assieme a un piano di tagli alla domanda di gas in Europa, che prevede di ridurre i consumi del 15% fino alla prossima primavera. Con un comunicato, l’esecutivo comunitario afferma che “tutti i consumatori, le amministrazioni pubbliche, le famiglie, i titolari di edifici pubblici, i fornitori di energia e le industrie possono e devono intraprendere misure per risparmiare gas”.

La motivazione addotta è che la Russia possa ridurre le forniture di gas per esercitare pressioni sui Paesi Ue. L’esecutivo comunitario propone una nova regolamentazione sul coordinamento della riduzione di domanda che fissa per tutti i Paesi l’obiettivo di ridurla del 15% trail primo agosto e il 31 marzo. Le nuove regole assegnerebbero all’Ue la possibilità di dichiarare uno stato di emergenza (Union Alert) sulla sicurezza degli approvvigionamenti, rendendo i tagli obbligatori.

La riduzione è “su base volontaria rispetto alla media storica dei consumi a 5 anni”: se non sarà sufficiente potrebbe arrivare “a comportare un obbligo” per i Paesi di ridurre questo livello di consumi, ha spiegato la Commissaria Ue all’Energia, Kadri Simson.

Egualia pubblica l’appello di Medicines for Europe, l’associazione che rappresenta le aziende europee produttrici di farmaci generici, biosimilari, nel giorno della pubblicazione del piano della Commissione UE per gestire eventuali riduzioni delle forniture di gas dalla Russia

«Dobbiamo applicare la stessa cooperazione creativa e costruttiva con le autorità sperimentata nel 2020 durante la pandemia di Covid-19 per mantenere la produzione di medicinali di fronte ai rischi dell’approvvigionamento energetico – si legge in un comunicato -. Molti dei farmaci più critici (sterili, sostanze biologiche e antibiotici) richiedono riscaldamento e raffreddamento altamente specializzati per la loro produzione e consegna a ospedali e cliniche. Ciò richiede una fornitura continua di energia: gas o elettricità. La produzione di medicinali non può essere semplicemente disattivata per alcuni giorni e riaccesa. Anche un arresto temporaneo della produzione richiederebbe uno sforzo enorme e molto tempo prima che il nostro settore riprendesse la produzione a causa di sfide tecniche relative al controllo della temperatura, all’igiene e al controllo delle impurità e alla conformità con i requisiti delle buone pratiche di fabbricazione (GMP)».

«Le catene di approvvigionamento di produzione di medicinali stanno attualmente operando in condizioni di enorme stress a causa della guerra in Ucraina, delle interruzioni legate al Covid, dei colli di bottiglia della logistica e dell’inflazione – conclude la nota -. Un’interruzione della produzione legata all’energia avrebbe effetti dannosi sulla fornitura di medicinali essenziali ai pazienti nell’UE e nel mondo, poiché la nostra industria è un fornitore globale di questi medicinali».

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Redazione Fedaisf

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