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Verona, class action contro la Bayer per le pillole anticoncezionali

Sono circa 100, sono tutte iscritte all’associazione Salute e Diritto, e hanno intentato una causa alla multinazionale farmaceutica Bayer dopo essere rimaste “vittima” delle pillole anticoncezionali Yaz, Yasmin e Yasminelle, commercializzate dalla multinazionale farmaceutica.

Trombosi ed emboli

Durante l’assunzione degli anticoncezionali (ma le pillole in questione sono spesso prescritte anche contro l’acne o per curare disfunzioni ormonali) le donne hanno infatti accusato episodi di trombosi, che hanno portato conseguenze più o meno gravi. Il caso più eclatante è quello di una giovane donna del veronese, che da dieci anni (ne aveva 26 quando assumeva la pillola), è in coma vegetativo.

Class Action a Torino

La denuncia, intentata per conto del legale trevigiano Sergio Calvetti dello studio legale Calvetti &Lawyers di Verona, è stata depositata alla procura di Torino. Le donne chiedono alla multinazionale il risarcimento del danno subito e la sospensione delal distribuzione dei tre medicinali, tutti a base di Drospirenone, in tutta Europa.

I casi di Francia e Germania

Numerosi i precedenti a carico delle pillole di ultima generazione. In Francia nel 2013 scoppiò un polverone dopo la morte di due donne che assumevano questi anticoncezionali, tanto che negli ultimi anni le prescrizioni di questo tipo di medicinali sono calate del 60%. In Germania è stata avviata una causa civile contro la casa farmaceutica Bayer da parte di alcune donne che, dopo l’assunzione di Yasminelle, avevano sofferto di una grave embolia polmonare.

142 milioni di rimborsi negli Usa

“Negli Stati Uniti – si legge sul sito dello studio legale Calvetti &Lawyers –  la U.S. Food and Drug Administration ha ordinato alla Bayer di potenziare gli avvisi di rischio su tali prodotti e, addirittura, ha sanzionato la casa farmaceutica tedesca per pubblicità ingannevole imponendo una campagna pubblicitaria correttiva da 20 milioni di dollari.
Sempre negli Stati Uniti la Bayer  ha risarcito 651 donne che avevano avviato cause dopo avere accusato episodi tromboembolici che avevano condotto anche a infarti e ictus. In tutto, ha fatto sapere la casa farmaceutica, sono stati pagati 142 milioni di dollari in rimborsi transattivi, per una media di circa 218.000 dollari a causa.

Rivisti i foglietti illustrativi

Quanto all’Europa l’EMA – European Medicines Agency – ha dovuto affrontare il tema su impulso di numerosi Stati e della Commissione: “all’esito di approfondite procedure, da una parte, sono state confermate le risultanze dei più recenti studi scientifici che indicano un aumento del rischio e, dall’altra, è stata rigettata la richiesta di Bayer di variare il marketing di tali prodotti per il trattamento dell’acne moderato tra le donne, evidenziando proprio che i rischi (di troembolia venosa) sarebbero stati maggiori dei benefici”, fa sapere lo studio legale.

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Redazione Fedaisf

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