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Web bocciato, i medici preferiscono l’Isf

E-detailing? Forze vendita digitalizzate? No grazie. A quanto pare la spinta alla modernizzazione dell’informazione medico-scientifica non piace ai professionisti sanitari, che preferiscono un operatore ‘in carne e ossa’ per saperne di più su un nuovo medicinale, piuttosto che una fredda schermata del pc.

Sono i risultati di un’indagine condotta da Digitas Health e dall’Economist Intelligence Unit. I dati variano a seconda del mercato ma, in media, la metà dei 450 medici interpellati in Europa, Cina, India e America Latina cita gli informatori scientifici del farmaco come fonte privilegiata per ottenere dati sulle nuove terapie. Al secondo posto le conferenze (49%), poi le fonti indipendenti su internet (36%), le email aziendali (34%), i colleghi (31%) e la posta tradizionale (22%). Anche in Gb, mercato da sempre ‘farma-scettico’, il 42% dei ‘camici bianchi’ ha confermato di preferire ottenere informazioni sui nuovi farmaci dagli Isf, mentre il 44% ha detto che gli piacerebbe che i dati arrivassero attraverso email delle aziende. I cinesi sono invece i meno ‘Isf- friendly’, con appena il 18% che esprime una preferenza per gli informatori dal vivo e solo il 6% a cui interessano le email delle industrie sui nuovi farmaci.

Questo non vuol dire, però, che al di fuori degli Stati Uniti i professionisti sanitari siano contrari alle comunicazioni digitali: solo un quarto di tutti gli intervistati le ha giudicate inutili.

Barbara Di Chiara – 19 aprile 2011 – Pharmakronos

 

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