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Snami, ancora incontri sui rischi della sostituibilità dei farmaci

Testa (Snami): uno dei “fattori determinanti che ha dato un sensibile contributo al peggioramento delle condizioni di salute è stata la promozione, non adeguatamente regolamentata da un punto di vista medico, della prescrizione e dell’uso di farmaci equivalenti sostituibili tra loro durante la terapia.”

rifday dicembre 07, 2015

Roma, 7 dicembre – L’aumento negli ultimi anni della prevalenza di alcune malattie nella popolazione anziana? Angelo Testa, presidente dello Snami (il Sindacato nazionale autonomo dei medici italiani), sembra non avere dubbi: uno dei “fattori determinanti che ha dato un sensibile contributo al peggioramento delle condizioni di salute”, a suo giudizio, “è stata la promozione, non adeguatamente regolamentata da un punto di vista medico, della prescrizione e dell’uso di farmaci equivalenti sostituibili tra loro durante la terapia.”

Testa fa riferimento ai dati Istat che rilevano un aumento, negli ultimi cinque anni, della prevalenza di alcune condizioni patologiche negli anziani: il diabete passa dal 12,5% al 14,5% l’ipertensione arteriosa dal 36,5% al 40,5%, l’infarto del miocardio dal 4% al 6,3% l’artrosi-artrite dal 52,5% al 56,4%, l’osteoporosi dal 17,5% al 18,8. Una progressione nella quale, secondo i medici dello Snami, giocherebbe appunto un ruolo anche la sostituibilità dei farmaci, imposta “su scala globale” da apposite norme di legge, rispondenti però più a logiche di riduzione della spesa e risparmio economico che non sanitarie e affermatasi per l’accettazione, a livello generale, del concetto che i farmaci equivalenti siano intercambiabili tra loro durante la fase di terapia perché sostanzialmente identici  in termini di efficacia.

Ma. osserva Snami, sostituire il farmaco di partenza – sia che questo sia un generico oppure una specialità branded – con un suo equivalente “durante la fase di cura, espone a un rischio  (non calcolabile), di complicare la gestione farmacologica della malattia e, in alcuni casi, può arrivare a rendere perfino inefficace la prescrizione medica stessa.”

Da qui la decisione di Snami di condurre una campagna informativa tra i medici, attraverso l’organizzazione di una serie di appuntamenti dedicati in tutta Italia, per “portare gli operatori sanitari responsabili a un livello più elevato di conoscenza della materia.” Gli incontri, iniziati nel maggio scorso a Pisa e proseguiti in diverse città della penisola si concluderanno a Matera (12 dicembre) e Reggio Calabria (19 dicembre).

Obiettivo dichiarato della campagna Snami, ormai prossima alla conclusione, quello di far comprendere l’importanza di una terapia costante nel trattamento delle malattie, soprattutto di quelle croniche, tenendo sempre in giusta considerazione le possibili complicanze cliniche che potrebbero scaturire da un continuo (o anche singolo) cambio di medicinali equivalenti durante la terapia.

“Vi sono molte ragioni oggettive per le quali si può avere l’obbligo di dare un solo tipo di farmaco al paziente” spiega Testa “queste motivazioni sono inoppugnabili ed è sulla base di queste che si apre la possibilità di riportare il controllo della terapia nelle mani del prescrittore e rispettare dunque il diritto del paziente ad essere curato nel migliore dei modi possibili”.

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