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Aids. Speranze dall’Ias 2011, ma l’Italia resta fuori dalla lotta mondiale

 

Dall’International Aids Society (IAS 2011), svolto a Roma dal 17 a 20 luglio scorsi, arrivano buone notizie: dopo la cronicizzazione della malattia, ora sembra essere prossima un’altra tappa storica della lotta all’Aids. Ma sconfiggere il virus nel mondo resta un obiettivo difficile. E l’Italia è praticamente uscita dal Fondo globale per la lotta all’Aids, alla tubercolosi e alla malaria, al quale, dal 2009, non versa la quota di finanziamenti stabilita.

17 AGO – Per la prima volta si può pensare realisticamente a una cura o a un vaccino per l’Hiv, ma serve rafforzare lo sforzo in ricerca e ampliare ulteriormente l’accesso ai trattamenti, soprattutto nelle categorie più vulnerabili. È questa la riflessione conclusiva dell’International Aids Society (IAS 2011), svolto a Roma dal 17 a 20 luglio scorsi. Buone notizie, dunque. Almeno per i Paesi occidentali. Però la lotta all’Aids nei Paesi in via di sviluppo resta invece difficile. Anche a causa dei minori stanziamenti erogati dai Paesi finanziatori del Fondo globale per la lotta all’Aids, alla tubercolosi e alla malaria. In questa battaglia l’Italia, tra i Paesi fondatori del Global Fund, sembra ormai uscita di scena. Ormai dal 2009, infatti, non versa la quota di finanziamenti stabilita. Nonostante i ripetuti gli appelli delle associazioni e della comunità civile.

     

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