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Al grande bazar dei farmaci contraffatti.

Il caso del dentifricio Colgate arrivato dalla Cina con sostanze non originali e perciò potenzialmente pericolose ha portato alla luce un fenomeno inquietante: il falso più diffuso è il Viagra ma si arriva agli antriretrovirali contro l´Aids.
Il recente caso del dentifricio Colgate arrivato dalla Cina con sostanze non originali e perciò potenzialmente nocive, ha riportato alla luce un fenomeno che sta assumendo proporzioni allarmanti, il business della contraffazione farmaceutica. E´ un problema che va molto al di là del caso di una partita di dentifrici, ed è diventato un traffico analogo a quello della droga, oltretutto con rischi minori per i trafficanti perché le legislazioni del mondo intero prevedono sanzioni meno pesanti per un venditore di farmaci falsi. Il farmaco più contraffatto è il Viagra, e nei paesi in via di sviluppo sono gli antiretrovirali contro l´Hiv. Nella lista dei medicinali più falsificati ci sono anche gli antibiotici, gli antipertensivi, i corticosteroidi, i sedativi e perfino gli antitumorali. Il mercato dell´illecito ha già invaso Internet, con confezioni contraffatte all´apparenza identiche all´originale. A cambiare può essere un dettaglio quasi invisibile a occhio nudo, anche se le pastiglie false contengono il più delle volte borotalco.
Non dissimile è il caso di altri farmaci come antibiotici venduti nei paesi poveri, dove le modalità approssimative di stoccaggio dei farmaci, rendono sostanzialmente impossibile la distinzione delle confezioni. Tuttavia, spiegano all´Oms, pur trattandosi di falsi sofisticati, la contraffazione dei farmaci non richiede affatto mezzi tecnologicamente all´avanguardia, né una rete criminale particolarmente complessa e i contraffattori lavorano spesso in casa o in un garage. I falsi interessano dal 6 al 10% del mercato mondiale, con un picco in Asia dove raggiungono il 20-30% del mercato. La lista dei paesi più a rischio vede in testa la Russia, seguita da Cina, Corea del Sud, Perù, Colombia, Stati Uniti, Regno Unito, Ucraina, Germania e Israele. Per contrastare il fenomeno, l´Oms ha attivato una task-force chiamata Impact (International Medicine Products Anti-Counterfeit Taskforce), un gruppo di esperti che, a vari livelli, sta studiando come arginare il fenomeno. Ogni anno, secondo le stime dell´Oms, almeno 200.000 malati muoiono di malaria per essere stati curati con farmaci falsi, scadenti e inefficaci. Nel Niger 50.000 bambini sono morti dopo avere ricevuto una vaccinazione anti-meningite risultata contraffatta.
Di recente inoltre, un´organizzazione umanitaria che aveva acquistato 100.000 confezioni di artemisinina da distribuire nella ex Birmania per una campagna contro la malaria, ha scoperto che l´intera partita di farmaci era falsa. Una delle cause che alimentano questo nuovo traffico verso le nazioni più povere, paradossalmente, è proprio l´attivismo umanitario. Infatti gli aiuti finanziari convogliati dai paesi ricchi per la lotta alle malattie nell´emisfero sud rappresentano un tesoro attraente su cui la pirateria ha allungato gli occhi. In Italia il fenomeno non appare rilevante anche se il commercio su Internet tocca anche il nostro paese. Nel 2005 ad esempio sono state effettuate 45 mila ispezioni, da parte delle Forze dell´ordine. “Si tratta di uno dei rischi più insidiosi per la salute dei cittadini” spiega Sergio Dompé, presidente di Farmindustria, “e nella legislazione italiana la contraffazione rappresenta uno specifico reato. Il problema è che non esiste la possibilità di controllo nei paesi in via di sviluppo, che hanno già difficoltà a reperire e distribuire i farmaci. Se per ipotesi si potessero indurre questi paesi ad acquistare i farmaci dai paesi occidentali che

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