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Al meeting di Rimini si parla di farmaci. “La popolazione over64 assorbe oltre il 60% della spesa farmaceutica”

Meeting di Rimini, rapporto OsMed: “La popolazione over64 assorbe oltre il 60% della spesa farmaceutica”

Redazione clicMedicina – 24 agosto 2023

Si è svolta, nella cornice del Meeting di Rimini, la tavola rotonda dal titolo Sanità per Tutti: un Sistema con Data Di Scadenza?, con l’obiettivo di “discutere sulla sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale”. L’incontro ha visto la partecipazione di Giorgio Bordin, presidente Medicina e Persona; Raffaele Donini, coordinatore Commissione Salute della Conferenza delle Regioni; Fabio Pammolli, ordinario di Economia e Management presso il Politecnico di Milano; Riccardo Zagaria, amministratore delegato di DOC Generici. Il Sistema sanitario delineato dovrebbe essere “sostenibile, amico, sussidiario, solidale e soprattutto porre al proprio centro il paziente, chiunque esso sia”. All’incontro ha contribuito anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci, inviando una lettera a commento dei temi trattati.

La popolazione italiana invecchia sempre più velocemente. Secondo i dati Istat riferiti al 2021, quasi 1 persona su 4 (23,5%) ha almeno 65 anni, e si prevede che nel 2050 il dato raggiunga il 34,9%. Alla base del fenomeno concorrono la minore natalità e la maggiore speranza di vita, che nel 2070 potrebbe arrivare a 86,5 anni per gli uomini e 89,5 per le donne. Questo cambiamento demografico fa emergere nuove necessità non solo di supporto sociale, ma anche di politiche sanitarie che possano soddisfare i bisogni di questa crescente fetta di popolazione. L’aspetto che più determina le esigenze sanitarie dell’anziano è rappresentato dall’accumulo persistente di patologie croniche: oltre la metà della popolazione ultrasessantenne a livello globale presenta più di una condizione cronica (multimorbilità), e sta crescendo anche la prevalenza di polifarmacoterapia, ovvero l’uso cronico di almeno 5 farmaci al giorno. Anche per questo il Ssn ha bisogno di un giusto finanziamento, per poter contare su professionisti preparati e adeguatamente motivati, in grado di garantire a tutti l’accesso alle cure e alle terapie secondo i tempi definiti dal bisogno, dall’emergenza, dall’acuzie e dalla cronicità. Un servizio sanitario che persegua senza esitazioni il diritto alla salute dei propri cittadini: “Uno degli elementi fondamentali per la sostenibilità del sistema sanitario riguarda l’aspetto economico”, dichiara Zagaria.

“L’invecchiamento della popolazione e il conseguente incremento nell’assunzione di farmaci impatta sia sulle tasche dei cittadini che sul Sistema Sanitario. DOC – prosegue – è da sempre in prima linea nella formazione, con l’obiettivo di incrementare la cultura della salute sostenibile anche economicamente, attraverso l’uso del farmaco generico, che per il suo costo più contenuto favorisce una maggiore aderenza alla terapia farmacologica prescritta.” A tal proposito, i dati dell’ultimo rapporto OsMed indicano che nel 2022 in Italia più di 6 cittadini su 10 hanno ricevuto almeno 1 prescrizione di farmaci; emerge inoltre una crescita della spesa pro capite e dei consumi con l’aumentare dell’età. In particolare, la popolazione con più di 64 anni ha assorbito oltre il 60% della spesa e delle dosi; nella popolazione anziana, la spesa media per utilizzatore è stata di 556,00 euro (601,5 negli uomini e 520,8 nelle donne). Quasi l’intera popolazione (98,4%) ha ricevuto nel corso dell’anno almeno 1 prescrizione farmacologica.

Tra gli aspetti che potrebbero favorire il raggiungimento degli obiettivi, rientra l’uso dei farmaci equivalenti. Il farmaco equivalente, così come definito da Aifa, è “un medicinale che, oltre a contenere nella propria formulazione la stessa quantità di principio attivo, ha anche una bioequivalenza, dimostrata da studi appropriati di biodisponibilità, con un altro medicinale di riferimento (meglio noto come medicinale ‘di marca’, ‘griffato’ o ‘branded’) con brevetto scaduto”. L’Italia è terz’ultima nel confronto con Austria, Belgio, Germania, Gran Bretagna, Francia, Polonia, Portogallo, Svezia e Spagna, sia dal punto di vista della spesa sia per quanto riguarda il consumo dei farmaci equivalenti.

Nello specifico, l’incidenza della spesa per gli equivalenti si attesta al 43,4%, a fronte di una percentuale media di spesa territoriale per i farmaci equivalenti nei Paesi analizzati del 47,6% (media UE 48,3%) e oscilla tra il 34,7% del Belgio e il 68,6% della Polonia; la percentuale dei consumi oscilla invece tra il 50,6% del Belgio e l’81,8% della Gran Bretagna, e si attesta in Italia al 54,9%. “La riflessione che dobbiamo fare, alla luce della crescente spesa farmaceutica totale è come fare in modo che il farmaco, sempre più indispensabile nella nostra società, possa continuare ad essere disponibile e accessibile nei prossimi anni in modo omogeneo”, continua Zagaria. “È fondamentale in questo senso garantire la sostenibilità del sistema produttivo del farmaco, aumentare la spesa farmaceutica, adeguando il tetto di spesa per acquisti diretti, e rivedere completamente i flussi della distribuzione diretta e per conto, puntando ad una uniformità a livello nazionale.”

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