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Andamento della spesa farmaceutica sostenuta dal Servizio Sanitario Nazionale dal 2019 al 2021

L’analisi del trend della spesa farmaceutica sostenuta dal SSN mostra una sostanziale stabilità della spesa a carico del SSN, che si è osservata in particolare negli ultimi anni (2019 – 2021) corrispondenti al periodo pre e post pandemia.

La spesa per l’acquisto privato da parte dei cittadini (circa 7,7 miliardi nel 2021) continua ad essere una quota di spesa consistente che necessita di essere monitorata anche ai fini della valutazione dell’appropriatezza.

Nel triennio dicembre 2018 – dicembre 2021 si osserva una graduale riduzione della distanza tra spesa complessiva e stanziamento.

La sostenibilità della spesa, tuttavia, se rapportata ai livelli di finanziamento previsti (e in modo specifico la spesa relativa agli acquisti diretti), evidenzia delle differenze tra le regioni: se, infatti, in un gruppo di regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Toscana) che rappresentano più del 45% degli assistiti complessivamente le risorse coprono quasi la totalità della spesa, in altre regioni, nonostante l’effetto di ‘compensazione’ tra le due componenti di spesa, si osservano livelli di spesa ben superiori alle risorse disponibili.

La rimodulazione dei tetti, in vigore dal 2021, ha prodotto un efficientamento avvicinando le risorse stanziate alla spesa effettiva; ha comportato infatti una riduzione dello sfondamento della spesa per acquisti diretti di oltre 1 miliardo di euro; si è ridotto l’avanzo registrato per la spesa convenzionata, che tuttavia si è attestato su valori superiori ai 500 milioni.

AIFA – Pubblicato il: 04 agosto 2022

Andamento della spesa farmaceutica nazionale e regionale nel periodo 2019-2021


RIMODULAZIONE DEI TETTI: EFFETTO SULLO SFONDAMENTO

Per quanto riguarda gli interventi in materia di sostenibilità della spesa farmaceutica è utile ricordare quanto attuato per gli anni 2013-2017: con il decreto semplificazioni del 2019 è stato raggiunto l’accordo con le aziende farmaceutiche sul recupero delle risorse finanziarie connesse alle procedure di ripiano relative agli anni dal 2013 al 2017 per un ammontare complessivo pari a 2.378 milioni di euro.

Analogamente, con la legge di bilancio di dicembre 2020, è stato stabilito l’importo economico minimo da recuperare, ossia 895 milioni di euro, così da porre fine a tutti i conteziosi in essere relativi al ripiano 2018.

Alla luce di ciò entro il 10 marzo 2021 sono state liberate tali risorse economiche che le regioni hanno potuto ascrivere nei propri bilanci regionali.

Relativamente all’anno 2019, la medesima legge di bilancio, ha previsto che entro giugno 2021, venga concluso anche il procedimento di ripiano relativo a questa seconda annualità (sono state liberate risorse per 1.361 milioni di euro).

Utile sottolineare anche che, a partire dal 2019, la procedura di calcolo del ripiano è stata nettamente semplificata, con la conseguente riduzione dei motivi di ricorso da parte delle aziende farmaceutiche e una maggiore rapidità di esecuzione dei procedimenti.

Va ricordato infine che la chiusura definitiva del ripiano 2018 ha comportato la rimodulazione dei tetti di spesa per il 2021 e lo stesso avverrà nel 2022 se e solo se anche il ripiano 2019 verrà chiuso definitivamente secondo quanto previsto dalla legge di bilancio. Tale rimodulazione, prevede un riequilibrio dei due tetti di spesa in linea con la effettiva spesa media nazionale convenzionata riscontrata nel triennio 2017-2019.

Si riporta il confronto tra quanto osservato nel 2021 sulla base dei nuovi tetti rimodulati rispetto a quello che si sarebbe verificato mantenendo i tetti in vigore fino al 2020 (convenzionata da 7,96 a 7,00% del FSN e acquisti diretti da 6,89 a 7,85% del FSN).

Tabella 6 – Confronto sfondamento 2021 con rimodulazione dei tetti di spesa e Tetti in vigore fino al 2020

Come appare evidente la rimodulazione ha comportato una riduzione dello sfondamento della spesa per acquisti diretti di oltre 1 miliardo di euro; si è ridotto l’avanzo registrato per la spesa convenzionata, che tuttavia si è attestato su valori superiori ai 500 milioni.

In termini di Ripiano da parte delle aziende, l’aumento del tetto in particolare per gli Acquisti diretti si è tradotta in una riduzione di circa 600 milioni.

 

Redazione Fedaisf

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