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Anmar: “La libertà prescrittiva del medico, in nome del ‘minor prezzo’, viene calpestata in cinque Regioni”

Farmaci, Anmar: “Minor prezzo non sia unico criterio forniture”

RIFday – novembre 14, 2018

I farmaci devono garantire continuità terapeutica, il minor prezzo non può essere l’unico criterio per l’acquisto a livello mregionale delle forniture poi destinate ai pazienti. A ribadire questa posizione è stato ieri Ugo Viora (nella foto), vicepresidente di Anmar, l’Associazione nazionale malati reumatici, a seguito dell’accordo tra cinque Regioni che ha  permesso di bandire una gara sovraregionale per la fornitura di adalimumab, farmaco biologico usato per malattie come l’artrite reumatoide, l’artrite psoriasica e il morbo di Crohn, ottenendo risparmi molto consistenti sul prezzo.

“Continuità terapeutica, libertà prescrittiva del medico, scelta condivisa delle terapie sono concetti che, in nome del ‘minor prezzo’, vengono calpestati in cinque Regioni italiane, tra cui purtroppo la nostra (il Piemonte, NdR)” afferma Viora. “Non abbiamo nulla contro i biosimilari e siamo consapevoli di muoverci in un contesto di contenimento delle spese, ma stupisce come il ‘minor prezzo’ sia ancora l’unico criterio di aggiudicazione delle forniture”.

“Sosteniamo per primi che chiunque riesca ad accedere a una diagnosi precoce debba iniziare una terapia col farmaco a minor costo” chiarisce il vicepresidente Anmar “ma la Costituzione sancisce il diritto alla miglior cura possibile, indipendentemente dal costo, sulla base di valutazioni sulla qualità della vita e sul benessere del portatore di una malattia cronica”.

Secondo Viora, che ha inviato una lettera anche all’assessore alla Sanità della Regione Piemonte Antonio Saitta, “il fatto che ben cinque regioni abbiano scelto lo stesso farmaco pone l’enorme problema di chi è già in trattamento, magari da molti anni, che volente o nolente si troverà a cambiare farmaco”. Il tutto “senza che ci siano studi di comparazione tra un biosimilare e l’altro, simile rispetto all’originatore di partenza “ma non uguale  e non automaticamente sostituibile”.

L’auspicio del vicepresidente Anmar è che “una parte dell’ingente risparmio effettuato sulla nostra pelle possa essere reinvestita, per alleviare le ormai croniche sofferenze della reumatologia piemontese”, come i tempi biblici per ottenere una visita specialistica. Nel frattempo, l’invito ai pazienti è di “segnalare eventuali difficoltà all’associazione”, che promette di “fare da collettore a tutte le istanze, trasmettendole alla Regione Piemonte, capofila della gara a cui si sono assiciate Lazio, Sardegna, Valle d’Aosta e Veneto – per una popolazione totale di 17 milioni di persone. Il costo sostenuto è stato ridotto del 65%, con un risparmio di oltre 31 milioni di euro, “ma non sempre risparmio – conclude Viora – fa rima con il benessere dei pazienti”.

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Redazione Fedaisf

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