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Autunno fitto di scadenze per la sanità, dai ticket alle Aft (Aggregazioni funzionali territoriali)

Sono tante le scadenze già calendarizzate a cui è chiamata la sanità, molte delle quali derivano dal Patto della Salute sottoscritto a luglio da Governo e Regioni. Tra queste per esempio la revisione della compartecipazione alla spesa sanitaria, prevista entro il 30 novembre, che dovrà tenere conto del reddito e della composizione del nucleo famigliare. Poi c’è l’assistenza territoriale, con le Unità complesse di cure primarie (Uccp) e Aggregazioni funzionali territoriali (Aft) richiamate nel Patto e su cui si dovrà discutere anche in vista del rinnovo delle convenzioni di medici di medicina generale e pediatri che potrebbe avvenire entro la fine dell’anno. Scadenza a fine anno anche per l’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza. E tra le altre misure previste nel patto che dovranno prendere forma nel prossimo periodo anche l’adozione di nuovi standard dell’assistenza ospedaliera e la riorganizzazione delle strutture private accreditate. Senza trascurare la proposta di riforma degli enti vigilati, l’Agenzia italiana del Farmaco (Aifa) e l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) già lanciata dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Inoltre il Ministero della Salute, d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni, dovrà anche emanare le linee guida sull’assistenza sanitaria all’estero, che, tra le altre misure, dovrà rendere operativa la ricetta transfrontaliera.

Francesca Giani

Martedì, 02 Settembre 2014 – Farmacista33

Testa (Snami) stronca l’agenda del Patto salute: “La convenzione? Non l”avremo quest”inverno»

Quattro, cinque mesi per cambiare volto alla Sanità: la tabella di marcia del Patto Salute firmato a luglio prevede che già questo mese il governo dia nuovi poteri all”Agenzia del Farmaco-Aifa e all”Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali-Agenas, protagoniste dei tavoli principali dell’intesa governo-regioni. A ottobre sarà disegnata la legge delega per valorizzare il personale Ssn e usciranno le linee guida per autorizzare l”assistenza fruita dai pazienti italiani in altri paesi Ue in base alla direttiva 24/2011. Entro novembre un tavolo ad hoc dovrebbe rivedere ticket e criteri per le esenzioni pur mantenendo il gettito di 3 miliardi di euro oggi introitato dal Ssn. Entro dicembre si rivedranno le prestazioni ricomprese nei Livelli essenziali di assistenza (Lea): intanto arriveranno i nuovi standard organizzativi ospedalieri. Infine, ai primi del 2015, toccherà alla convenzione di medici di famiglia, pediatri e specialisti Asl, e forse all’accordo nazionale per le farmacie.?Intanto, mentre i progetti di legge per delimitare la colpa medica sono fermi, da Ferragosto tutti i medici tranne i dipendenti Ssn devono avere un’assicurazione Rc per far fronte ad eventuali  richieste risarcitorie dei pazienti. «E’ un tabellino di marcia poco realistico, e la Convenzione è più probabile si firmi a inizio 2016 che a gennaio 2015», dice Angelo Testa (foto)presidente del sindacato Snami. «Sul fronte convenzione le premesse non sono positive; già l’11/9 i sindacati sono convocati dall’Agenzia Sisac, tutti insieme settore per settore; Snami (come Fimmg) aveva chiesto un tavolo separato per non disperdere idee importanti e rappresentative, ma non è stato possibile. Inoltre nelle riunioni non è previsto un ordine del giorno, si rischia di non avere le competenze giuste ai tavoli. In compenso la legge Balduzzi ci chiede di entrare, senza incentivi, in gruppi non scelti da noi. Per Snami è un passo nel buio: il medico potrà a seconda dei casi trovarsi motivato o demotivato dalla convivenza forzata. Parleremo di queste cose il 18 e 19/9 agli stati generali Snami da cui uscirà la nostra piattaforma dettagliata». Sulla Rc medica: «Ferma restando la convenienza dei medici ad assicurarsi, bene avrebbe fatto il senatore Bianco, presidente Fnomceo, a mettere in discussione l’obbligo, o magari a convocare le compagnie per chiedere un ribasso dei premi per i mmg, che fanno spender poco la sanità. L’occasione è stata persa, e temo che i premi lieviteranno pure per noi. Vorrà dire che, a fronte di costi più alti, anche le richieste dei medici di famiglia si alzeranno».

Mauro Miserendino

Martedì, 02 Settembre 2014 – Doctor33

 

 

Redazione Fedaisf

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