
Secondo l’accusa, capi area e informatori scientifici di case farmaceutiche, medici di base e farmacisti avrebbero, attraverso false ricette, intascato i soldi dei rimborsi per farmaci costati anche 400 euro che poi sarebbero finiti nella spazzatura.
Non luogo a procedere nei confronti di Michele Salzo, professionista di Conversano ritenuto dalla Procura di Bari responsabile della truffa da 20 milioni di euro al Ssn
La seconda sezione penale del Tribunale di Bari ha dichiarato il non luogo a procedere per prescrizione di tutti i reati nei confronti del medico di Conversano (Bari) Michele Salzo, ritenuto dalla Procura di Bari il capo e ideatore della presunta truffa da 20 milioni di euro al servizio sanitario nazionale, la cosiddetta Farmatruffa, risalente al 2002.
condannati altri 77 imputati a pene comprese fra i 7 anni e i 6 mesi. Secondo l’accusa, capi area e informatori scientifici di case farmaceutiche, medici di base e farmacisti avrebbero, attraverso false ricette, intascato i soldi dei rimborsi per farmaci costati anche 400 euro che poi sarebbero finiti nella spazzatura. In Appello era stata dichiarata la prescrizione per 71 persone e annullata la provvisionale da oltre 600mila euro concessa alla Regione Puglia, parte civile.



