News

Contoterzisti farmaceutici: Italia in vetta in Europa nella produzione e confezionamento

I terzisti italiani sono i primi in Europa nella produzione e confezionamento di prodotti farmaceutici. Un’eccellenza manifatturiera che ha saputo diversificarsi ed evolversi

Borsa Italiana – Italian factory – 6 feb 2018

A dispetto del verdetto negativo che ha assegnato la sede dell’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) ad Amsterdam (e non a Milano), l’Italia è il Paese europeo in cui si conta il maggior numero di aziende che producono per i grandi marchi del settore farmaceutico. Sono i cosiddetti contoterzisti. Si tratta di un modello organizzativo che consente alle imprese titolari di AIC (Autorizzazione all’Immissione in Commercio) di esternalizzare le attività produttive, di controllo e di sviluppo farmaceutico, affidandole ad aziende specializzate dotate di propri stabilimenti di produzione e di laboratori. L’industria italiana del Contract Development and Manufacturing (Cdmo) è al più alto gradino del podio in Europa con un valore di produzione di 1,7 miliardi di euro e 9mila addetti. La Germania è seconda con 1,5 miliardi e la Francia terza con 1,4. In Italia si realizza il 23% della produzione totale Ue (pari a 7,6 miliardi di euro).

Farmaceutici 2

Un settore in piena crescita

I terzisti farmaceutici italiani crescono a un ritmo molto maggiore rispetto a quello dell’economia del Paese. È quanto afferma la ricerca Prometeia presentata nel corso dell’incontro di Farmindustria “Le imprese del conto terzi farmaceutico in Italia: network e digitalizzazione” che si è tenuto in ottobre a Milano. Tra il 2010 e il 2016 il fatturato del Cdmo in Italia ha visto un incremento del 40%, contro lo 0,7% delle altre imprese. Lo sprint maggiore, del 48%, si è registrato per i prodotti più innovativi: gli iniettabili e le produzioni biologiche ad alta attività. Nei sette anni considerati dall’indagine l’export è cresciuto del 67%, tanto che le esportazioni rappresentano oggi il 70% delle vendite delle aziende italiane. I maggiori mercati di vendita sono i Paesi Ue per il 54% e gli Stati Uniti per 22%. Questi ottimi risultati si collocano all’interno di un panorama particolarmente positivo per il settore farmaceutico, biomedicale e delle biotecnologie che, secondo i dati della Camera di commercio di Milano, Monza e Lodi, in Italia dà lavoro a 165 mila persone, occupate in 25 mila imprese e genera un fatturato di 33 miliardi di euro, secondo solo a quello della Germania. Una curiosità: circa la metà del fatturato è prodotta da 5mila imprese presenti in Lombardia, la prima regione farmaceutica in Europa.

Farmaceutici 3

Chi conta terzo arriva primo

Le prime imprese del conto terzi farmaceutico sono comparse in Italia all’inizio degli anni ’90, ma solo nel 2000 si è registrato un vero e proprio boom. Attenzione: non si tratta di un’industria di secondo livello; il contoterzismo ha oggi gli stessi livelli qualitativi e innovativi delle imprese farmaceutiche. Un comparto che viaggia per obiettivi, punta sul rispetto dei tempi di consegna e su “chiavi in mano”, investendo nella produzione e nel controllo di qualità. Si tratta di aziende familiari che sono diventate realtà da alcune decine di milioni di euro di fatturato, o di multinazionali che hanno rilevato stabilimenti produttivi italiani, come nel caso di Biologici Italia Laboratories specializzata nella produzione per conto terzi di farmaci iniettabili in forma liofilizzata e liquida, che oggi fa parte del gruppo svedese Recipharm quotato alla Borsa di Stoccolma. Bouty, invece, offre una gamma di prodotti completa che spazia su diverse aree terapeutiche: respiratoria, dermatologica, otologica, gastrointestinale e medicazione sia di base che avanzata. Nel 2015 la società ha prodotto un fatturato di circa 60 milioni di euro. Una produzione d’eccellenza che ha ingolosito il gruppo svizzero IBSA Institut Biochimique SA di cui l’azienda italiana fa parte dal 2010.

Nata nel 1998 dallo spin-off del sito produttivo milanese (ex stabilimento Sandoz), acquistato da un gruppo di ex manager Novartis, Mipharm – 39 milioni di fatturato nel 2016 – è un punto di riferimento nella produzione in conto terzi di farmaci e nella fornitura di servizi di ricerca e sviluppo di nuovi prodotti, con una business unit dedicata alla gestione logistica dei trial clinici.

Farmaceutici 4

Notizie correlate: L’industria farmaceutica in Italia: non solo Big Pharma

Redazione Fedaisf

Promuovere la coesione e l’unione di tutti gli associati per consentire una visione univoca ed omogenea dei problemi professionali inerenti l’attività di informatori scientifici del farmaco.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio
Fedaiisf Federazione delle Associazioni Italiane degli Informatori Scientifici del Farmaco e del Parafarmaco