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Corigliano. La “psicosi” da vaccino infetto diventa questione d’ordine pubblico

Alcuni recenti lotti sono stati ufficialmente ritirati da parte della casa produttrice Nuron Biotec, multinazionale del farmaco che ha segnalato all’interno delle fiale del vaccino Meningitec la presenza d’un corpo estraneo

14 Nov 2014 – Scritto da Fabio Buonofiglio – Sibarinet

Centinaia di genitori hanno assediato per due giorni l’ambulatorio del locale distretto sanitario nonostante le rassicurazioni del Ministero della Salute

Un’altra giornata d’assedio, ieri, presso l’ambulatorio per le vaccinazioni del distretto sanitario di Corigliano Calabro, dopo la rapida diffusione d’una immotivata “psicosi” da vaccino infetto.  Già, quello contro la meningite, alcuni recenti lotti dei quali sono stati ufficialmente ritirati da parte della casa produttrice Nuron Biotec, multinazionale del farmaco che ha segnalato all’interno delle fiale del vaccino Meningitec la presenza d’un corpo estraneo color arancio rossastro identificato come ossido di ferro.

«Nelle more del ritiro, i lotti non potranno essere utilizzati»: questo l’imperativo della casa farmaceutica, datato 30 settembre.

La notizia si diffonde a scoppio ritardato tra i genitori dei bambini tra il primo e il secondo anno d’età residenti a Corigliano Calabro.

E da due giorni si sta registrando l’assedio da parte di genitori allarmati presso l’ambulatorio per le vaccinazioni del locale distretto dell’Azienda sanitaria provinciale.

Centinaia risultano infatti in città i bambini vaccinati attraverso il farmaco contenuto in quei lotti “incriminati” dalla stessa casa produttrice.

E centinaia i genitori in fila, preoccupatissimi ma in modo del tutto ingiustificato, considerate le rassicurazioni da parte dell’Agenzia del farmaco del Ministero della Salute (Aifa), che sui propri canali di comunicazione istituzionale ha già diffuso diverse note ufficiali che non paventano rischi per la salute dei bambini.

Il fatto ha reso necessario l’intervento da parte dei carabinieri e della polizia municipale per questioni d’ordine pubblico, mentre il sindaco della città, Giuseppe Geraci, ha invocato l’intervento del prefetto di Cosenza e del Procuratore di Castrovillari.

Redazione Fedaisf

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