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Decreto “Cura Italia”, una beffa per i 230mila agenti di commercio. La richiesta di chiarimenti dei sindacati di categoria

Da Federagenti – 18 marzo 2020 è stata emanata la seguente comunicazione: “Pur comprendendo le difficoltà che sta affrontando il Governo in questo momento, riteniamo il Decreto assolutamente inadeguato alle correnti necessità della nostra Categoria. La sospensione del versamento di tasse e tributi, di rate e finanziamenti non è altro che un mero rinvio di un paio di mesi di spese comunque da affrontare in un periodo di profonda crisi di liquidità.

Il Decreto prevede un’indennità di 600 euro per il mese di marzo per le partite iva a condizione che non siano iscritte ad altre forme previdenziali obbligatorie, tagliando fuori di fatto tutti gli agenti di commercio che sono obbligatoriamente iscritti sia all’INPS che ad Enasarco.

Alla nostra Categoria si applicherebbero invece gli stanziamenti del neoistituito “Fondo per il reddito di ultima istanza”, cioè un indennizzo non sicuro, di carattere “eventuale ed eccezionale”,  indeterminato nell’importo e legato a successivi decreti ministeriali che ne fisseranno “i criteri di priorità e le modalità di attribuzione”.

Comprendiamo le difficoltà attuali del Governo, ma non possiamo accettare che circa 230mila lavoratori – già duramente provati dalle conseguenze di questa epidemia – debbano subire una morte certa della loro attività. Federagenti si è da subito attivata nei confronti delle Istituzioni e vi aggiorneremo in merito“.

Nel frattempo il Consiglio di Amministrazione Enasarco ha deliberato all’unanimità lo stanziamento economico in favore degli agenti in difficoltà, applicando tutte le misure attualmente praticabili, incrementando ulteriormente le risorse per un totale di oltre 8,4 milioni di euro.

Il Consiglio ha deliberato anche una variazione al bilancio per incrementare questa dotazione di ulteriori 2 mln di euro. Quest’ultima variazione dovrà essere approvata dall’Assemblea dei delegati.

L’indennità non concorre alla formazione del reddito ed è erogata dall’Inps, previa domanda dell’interessato, entro i limiti di spesa previsti. All’INPS cioè si sta ragionando su un “click day”, cioè una volta finiti i fondi stanziati non verrà erogata più alcuna indennità. Il click day potrebbe essere fissato per la prossima settimana mentre i pagamenti potrebbero arrivare già ad aprile. In pratica, dovrebbe esserci un unico giorno, appunto tra lunedì e venerdì prossimo, in cui sarà attiva una specifica sezione del sito a cui accedere con il solito PIN dell’ente previdenziale. Il click day potrebbe essere necessario perché oltre il limite delle risorse fissate (2,16 miliardi) non potranno essere accettate nuove domande. Sarà necessario il Pin Inps. La procedura per il pagamento, ha spiegato Tridico, Presidente INPS, sarà semplificata con un controllo “soglia” sulla base di quello fatto per il reddito di cittadinanza.

Per l’indennità per gli autonomi bisognerà aspettare però le modalità operative che sta mettendo a punto l’Inps in queste ore.

Nel decreto Cura Italia coronavirus c’è un reddito di ultima istanza per lavoratori dipendenti e autonomi.

Il reddito di ultima istanza per l’emergenza coronavirus è rivolto ai lavoratori dipendenti e autonomi che abbiano perso il lavoro. Inizialmente venivano inseriti anche i professionisti iscritti a elenchi o albi professionali, ma che nel nuovo testo ufficiale appaiono solo in un secondo momento.

Nel testo ufficiale si legge che per il sostegno al reddito di questi lavoratori viene istituito un Fondo per il reddito di ultima istanza volto a garantire il riconoscimento ai medesimi soggetti di una indennità, nel limite di spesa 300 milioni di euro per l’anno 2020.

Gli Informatori Scientifici del farmaco possono essere autonomi a Partita IVA ma per legge non possono essere agenti e rappresentanti di commercio.

Redazione Fedaisf

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