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"Healthy as a fish"? Milan 1st April demonstration for public health

La crisi della Sanità Pubblica del nostro paese, si conferma, sempre più, come un’emergenza democratica perché lede diritti fondamentali come quelli alla salute e alle dignità delle persone e perché mina in modo irreversibile la fiducia nelle istituzioni. Per chiedere una decisiva inversione di rotta nella gestione della sanità pubblica, schiacciata da finanziamenti insufficienti e da un perverso meccanismo di tipo commerciale in cui la privatizzazione della sanità e il sistema delle assicurazioni stanno riducendo i cittadini e i pazienti alla stregua di clienti, o peggio di pesci da accalappiare all’amo.

Sabato 1 aprile a Milano in Piazza Duomo dalle ore 15 manifesteranno tante realtà regionali e nazionali unite sotto lo slogan provocatorio “Sani come un pesce?” per denunciare il tracollo del nostro Sistema Sanitario e rilanciarne la difesa.

L’iniziativa si inquadra nella Giornata Mondiale della Salute and in Giornata Europea contro la commercializzazione della Salute del prossimo 7 aprile ma viene anticipata per evitare sovrapposizioni con celebrazioni e festività pasquali. Promossa da Medicina Democratica, Campagna Dico 32 And Forum per il diritto alla salute, alla manifestazione aderiscono, tra gli altri, ACLI Lombardia, ARCI Lombardia, Attac Italia, AUSER, Cittadinanzattiva Como, Cittadini Reattivi, CoVeSaP, I Sentinelli, IFE Italia, LILA Nazionale e molte altre realtà.

Responsabili della crisi della nostra Sanità pubblica sono i finanziamenti insufficienti e la commercializzazione dei servizi, denunciano gli organizzatori: “Si sta creando un meccanismo perverso –afferma Marco Caldiroli, Presidente nazionale di Medicina Democratica- in cui le privatizzazioni, il ritorno delle mutue, le assicurazioni private stanno riducendo i cittadini e i pazienti alla stregua di clienti, o peggio, di pesci da attirare, prendere all’amo e sfruttare. Quello che sta accadendo è il ritorno delle disuguaglianze legate al reddito, di un sistema che cancella i diritti per cui in tanti hanno lottato”.

L’invito è dunque a scendere tutti e tutte in piazza: “Per difendere la Sanità Pubblica e il diritto alla Salute, affinché ne sia garantito un accesso universale, partecipato e finanziato con la fiscalità generale– dice Caldiroli- La salute non può essere considerata una merce. La sanità, se finalizzata all’ attuazione del diritto costituzionale alla salute, è un investimento e non un costo”.

Come evitare, dunque, la distruzione del servizio sanitario nazionale? “Questo bene pubblico si salva solo muovendoci insieme –risponde Caldiroli- con le persone, le associazioni e i lavoratori, motivandoli e garantendone i diritti, programmando in base alle necessità locali, dando più attenzione alle persone non autosufficienti con fragilità o cronicità investendo in prevenzione e riabilitazione, tutte funzioni che slo la sanità pubblica, intesa come bene collettivo, può garantire”.

Il Capogruppo PD in Regione Lombardia Pierfrancesco Majorino aderisce alla manifestazione organizzata da Medicina Democratica: “E’ necessario un cambio di passo e questo verrà, come ho annunciato in aula, dalla proposta di una legge di iniziativa popolare per rivedere la riforma Moratti – Fontana che già ha dimostrato i suoi limiti e la pericolosa deriva verso una costante perdita di ruolo della sanità pubblica a discapito di quella privata“.

Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE (che venerdi 31 marzo a Bologna riunisce la 5a Conferenza Nazionale) ha lanciato un appello dagli schermi televisivi di “Presa Diretta”: “Se vogliamo che la politica rimetta al centro la Sanità Pubblica e il SSN dobbiamo scendere in piazza come cittadini. Non si può delegare. Anche se non siamo medici o infermieri. Dobbiamo farlo per tutelare la nostra Costituzione”.

 

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PRESS RELEASE

RAI3 – PRESA DIRETTA “SALVIAMO LA SANITA’ PUBBLICA” – 27 marzo 

LILA NEWS – 23 marzo

CHANGE.ORG – PETIZIONE PER LA SANITA’ PUBBLICA

 

 

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