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Farmaci off-label. La Mayo Clinic svela quello che di solito non si sa su questi medicinali

Non tutti li conoscono, ma molti li usano, pur non consapevoli che si tratta di farmaci off label. Cioè quei medicinali che nella pratica clinica sono impiegati per usi diversi (per patologia, popolazione o posologia) da quelli indicati dalle Agenzie del Farmaco. Ecco quello che di solito non si sa su di loro.

22 AGO – Se alcuni pazienti hanno sentito parlare dei farmaci prescritti ‘off-label’, ovvero al di fuori della loro indicazione d’uso, non tutti quelli che li usano sanno di farlo. Per questo la Mayo Clinic ha pubblicato sulla sua rivista, Mayo Clinics Proceedings, una serie di nozioni, domande e risposte sulla questione, in modo da aiutare i pazienti a capire meglio cosa siano questi medicinali e perché si usano per alcune patologie anche se secondo l’uso ufficiale dovrebbero essere prescritti per altre. “Non abbiamo potere sulle decisioni della Food and Drug Administration – ha spiegato Christopher Wittich della Mayo – ma abbiamo la possibilità di educare personale e pazienti all’uso dei farmaci off-label, in modo che sia i medici che li prescrivono che chi li assume ne conosca rischi e benefici”.

Ecco i punti salienti del lavoro:
– l’uso di farmaci off-label è comune. Se si considerano i farmaci di più comune prescrizione, circa 1 su cinque risulta usato off-label, ma quando si considera la popolazione di pazienti pediatrici appena dimessi dagli ospedali, la percentuale di piccoli pazienti che fanno uso di almeno un medicinale al di fuori della indicazione d’uso sale al 79%;
– l’uso di farmaci off-label può diventare il trattamento più comune per una determinata condizione. Ad esempio alcuni antidepressivi non sono approvati dall’Fda come trattamento per il dolore neuropatico, eppure alcuni di questi farmaci sono considerati un’opzione di trattamento di prima scelta;
– un esempio di farmaco off-label largamente utilizzato è la morfina nel trattamento del dolore di pazienti pediatrici, così come sui più piccoli non sono spesso approvati per l’uso broncodilatatori per inalazione, antimicrobici, anticonvulsivi, inibitori della

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