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FARMACI: TERZA FASE ITALIANA

Alla Giornata del Farmaco su "Il futuro del farmaco in Italia", presieduta dal Prof. R. Paoletti a Milano il 12 novembre, uno dei due Premi Galeno alla carriera è stato assegnato al dott. Nello Martini, direttore generale dell’AIFA, iscritto anche fra gli oratori della Tavola Rotonda sul tema della riunione. Martini ha tracciato una panoramica sulla situazione farmaceutica italiana: le fasi I e II della sperimentazione clinica, nonostante i rilevanti passi compiuti, rappresentano ancora una situazione marginale; non si vede abbastanza resistenza nei confronti dei mercati indiano e cinese, specialmente sul piano della qualità dei prodotti. Occorre, tenendo presenti le due variabili attuali, cioè invecchiamento della popolazione e progresso tecnologico, condividere tutti una piattaforma per fare del farmaco un punto fondamentale delle politiche di welfare. Negli ultimi anni ci sono state tre fasi storiche: la prima, ideologica, col contrasto farmacomercato (da una parte la spesa da contenere, dall’altra la lobby); la seconda (2001-2007) con l’imperativo del governo della spesa e del suo contenimento; col 2007 si è però riusciti a chiudere assieme cassa e competenza, come dicono gli amministrativi, e ci troviamo quindi nella condizione di poter attuare una riforma che consideri il farmaco un elemento di sviluppo del sistema, sempre nel quadro di una politica di welfare. Nessuno, però, può agire da solo, occorre una condivisione. E perciò si è creato un "Tavolo" per ristabilire la piattaforma di lancio. Elementi fondamentali sono: la garanzia di stabilità, a livello statale e regionale; la certezza di poter pianifi care. Le disponibilità economiche sono in aumento. Non si faranno interventi sui prezzi, eventualmente solo sul pay-back. È stato prefi gurato un Fondo sull’innovatività, parzialmente alimentato dal Fondo Sanitario Nazionale. Dal 2008 ci saranno disponibilità per scadenze di brevetti e le nuove risorse verranno fi nalizzate all’innovatività e all’aumento del mercato. Ecco dunque i nuovi concetti da condividere: non intervento sui prezzi, stabilità, innovatività. Alcune proposte applicative sono già pronte e verranno lanciate quanto prima. Il nostro mercato, quinto nel mondo per fatturato, deve diventarlo anche in termini di ricerca e sviluppo. Tenendo comunque conto che stanno cambiando i paradigmi della ricerca:genomica e cellule ingegnerizzate irromperanno sul terreno della chimica combinatoriale e della biotecnologia. Nei prossimi anni avremo lo spin off! Altro concetto importante da considerare è che sovente gli studi clinici attuali fanno arrivare al mercato medicinali su cui ci sarebbe stato ancora da studiare (effi cacia, sicurezza, effetti sugli anziani e su altre categorie speciali di pazienti). La fase post-marketing può divenire una fase vera di ricerca. E qui anche le aziende dovranno modifi care qualche loro assetto. Infi ne dovremo affrontare il problema di quali farmaci lo stato deve pagare: quelli che danno risultati. Chiuse dunque le due prime fasi della nostra recente storia farmaceutica, entriamo nella terza, che deve fare del farmaco,oltre che uno strumento di salute, un elemento di sviluppo del paese. 
NCF del 30/01/2008  DICEMBRE 2007  p. 14  

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