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Fedaiisf Sardegna. Lettera a “Casteddu on line”: Gli ISF non sono i furbetti del vaccino ed è ora di smetterla di generare guerre tra lavoratori

Noi non desideriamo entrare in polemica con nessuna categoria, il vaccino è un diritto di tutti, dal canto nostro abbiamo solo fatto rispettare le leggi vigenti e sollecitare il nostro inserimento tra le categorie a rischio da vaccinare nella prima fase in quanto svolge la propria attività presso strutture fortemente esposte al rischio di infezione.

 

Oggetto: Vostro articolo “Cagliari, l’urlo degli addetti al ritiro dei rifiuti delle Rsa: “Vogliamo essere vaccinati anche noi”

 

Gentile Direttore

Le scrivo in merito all’articolo in oggetto per significarle il nostro disappunto nel vedere per la seconda volta citata la categoria degli Informatori Scientifici del farmaco. Il suo collaboratore il dr. Rapeanu, dovrebbe ancor prima di citare la nostra categoria, sentire le parti in causa. Nel primo articolo del 6 aprile scorso citava tra i rinunciatari al vaccino anti-Covid di Astra Zeneca, oltre che gli insegnanti e gli psicologi, anche gli Informatori scientifici, i quali, contrariamente a quanto riportato e, dietro smentita di un funzionario,  non appena  ricevuta la chiamata  da parte dei responsabili alla vaccinazione, si sono presentati numerosi presso il centro vaccinale. Oltretutto da considerare che nessun professionista aveva ricevuto l’SMS che comunque, era arrivato nel corso della giornata. Per onore di verità gli ISF fanno parte di una categoria di professionisti regolamentati per legge già dal lontano 1978 con la legge 833 che istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale, a seguire nel 1992, venne promulgata la legge 541 per approdare definitivamente alla legge 219/06.

L’attività sull’informazione scientifica del farmaco è inoltre regolamentata dalle leggi regionali e dalle linee guida della Conferenza Stato-Regioni. Come potrà ben vedere non si sta parlando di una categoria improvvisata. L’attività di questo professionista si svolge presso le strutture sanitarie (ospedali, poliambulatori, ambulatori pubblici e privati), i farmaci si presentano agli Operatori Sanitari (medici, Farmacisti), non si presentano nei mercatini rionali o presso i circoli bocciofili o i bar.

Pertanto, si parla di un’attività che si svolge palesemente presso ambienti esposti al rischio. Inutile riferire nei vostri articoli come quello odierno del 9 aprile che, la categoria sarebbe meno esposta a rischio rispetto ad altre. Noi non desideriamo entrare in polemica con nessuna categoria, il vaccino è un diritto di tutti, dal canto nostro abbiamo solo fatto rispettare le leggi vigenti e sollecitare il nostro inserimento tra le categorie a rischio da vaccinare nella prima fase in quanto svolge la propria attività presso strutture fortemente esposte al rischio di infezione.

Il nuovo piano vaccinale del 10 marzo e il DL. N°44 del 1 aprile scorso art. 4,” Misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19, in materia di vaccinazioni anti SARS-CoV-2,…” , chiarisce molto bene questo aspetto.  Noi non siamo i furbetti del vaccino come spesso si vorrebbe dare ad intendere, non saltiamo la fila ma rivendichiamo quanto dovuto e, qualora si dovesse attendere per dare priorità ad altre categorie non protestiamo e soprattutto non generiamo guerre tra lavoratori.

Tenga anche presente che la categoria degli Informatori scientifici del farmaco ha bloccato responsabilmente l’attività per la maggior parte del 2020 con le difficoltà note alla gran parte dei lavoratori in Italia. Sentire i nostri responsabili del Governo parlare di furbetti del vaccino è offensivo perché quando ci si presenta presso i centri vaccinali non lo si fa autonomamente ma ci si presenta dietro invito delle stesse ASSL.

Da cittadino mi permetto di suggerire di non insistere su quegli aspetti che fanno apparire il nostro Paese insensibile e poco attento alle categorie più deboli. Insistendo su questi aspetti si distrae l’opinione pubblica dai veri responsabili, in particolare, da chi dovrebbe vigilare meglio.   Basta crocifiggere i cittadini e i lavoratori additandoli come furbetti insensibili e, soprattutto generare guerre tra lavoratori.

La ringrazio per l’attenzione

Per il coordinamento AIISF Sardegna

Antonio Scano


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Redazione Fedaisf

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