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FNOMCeO: “Serve lockdown totale”. Ricciardi: “Tragedia annunciata”

“L’Ordine dei medici chiede il lockdown totale in tutto il paese”. Ad annunciarlo il presidente della Federazione nazionale degli Ordini, la Fnomceo, Filippo Anelli. “La situazione è drammatica, a volte tragica ed è in continuo peggioramento, necessita di assoluti interventi rapidi. In certe aree metropolitane il lockdown va fatto subito. Zona rossa a Napoli? L’avrei fatta 2 settimane fa”, sottolinea Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute, sull’emergenza coronavirus in Italia.

Nelle ultime 24 ore 32.616 nuovi casi e 331 morti

“Non si possono vedere immagini di persone nelle piazze, nelle strade, sul lungomare, senza mascherina, una vicina all’altra. Vanno rafforzate le presenze di medici e infermieri dove è necessario, perché si stanno infettando medici e infermieri e stiamo perdendo le prime linee”, ha aggiunto.

“Ho firmato ordinanze pesanti e sono pronto a firmarne ancora se sarà utile per il nostro Paese”, ha sottolineato dal canto suo il ministro della Salute Roberto Speranza sottolineando che “in queste ore si sta affermando un’idea per cui fare delle misure, scegliere delle restrizioni significa fare qualcosa di sporco. Dobbiamo rovesciare questa idea: significa salvare la vita delle persone, significare aiutare la popolazione e i medici che sono in difficoltà”.

“Noi – ha detto ancora Speranza – abbiamo bisogno che tra le persone torni lo spirito di consapevolezza di marzo. Il virus circola dappertutto. Stare in zona gialla non significa stare in zona verde o stare in un porto sicuro. Le difficoltà ci sono in tutti i territori. Se non invertiamo la curva, il nostro servizio sanitario nazionale andrà in crisi”. “Dobbiamo ridurre drasticamente le relazioni sociali”, ha aggiunto.

“Ci sono le ordinanze dei ministri e dei presidenti di Regione, c’è il lavoro dei sindaci che è straordinario e prezioso, ma alla fine quello che ha fatto la differenza a marzo e aprile è stato il comportamento individuale”, ha continuato il ministro.

E sulla possibilità che le Regioni comunichino dati incompleti o non corretti sulla diffusione del coronavirus, Speranza è netto: “Siamo nel rapporto tra istituzioni. Sarebbe un reato molto grave dare dati falsi e penso che nella relazione corretta fra istituzioni le Regioni debbano necessariamente dare dati corretti. Dopodiché anche da parte della cabina di regia c’è un momento di approfondimento, verifica e controllo”

Yahoo!notizie – 9 novembre 2020


Fimmg. Covid, Speranza: Se non fermiamo curva il personale sanitario non reggerà

Se non fermiamo la curva” di Covid-19 “il nostro personale sanitario non ce la farà a reggere l’onda d’urto”. E’ il monito di Roberto Speranza. Il ministro della Salute, durante l’informativa alla Camera, ha sottolineato come in Italia “paghiamo il prezzo di aver tenuto per troppi anni una norma che ha bloccato la spesa del personale sanitario a quella del 2004 meno l’1,4%. Per me quello del personale è il problema più serio col quale fare i conti. Un respiratore, una mascherina si possono comprare. Un medico, un anestesista, un infermiere non si comprano al mercato e non si possono improvvisare. Ci vogliono anni di formazione e investimento e dobbiamo avere il coraggio di dire questa verità”.

Se continua ad alzarsi il numero di contagiati, ha avvertito Speranza, “inevitabilmente aumenta in proporzione la quota di anziani, di soggetti fragili, affetti da una o più patologie” contagiati, e “aumenteranno i ricoveri, i posti occupati in terapia intensiva ed è inevitabile anche che più persone perderanno la vita. In questi mesi abbiamo fatto dei passi in avanti: dalla produzione delle mascherine su cui oggi siamo autosufficienti all’aumento delle terapie intensive, all’assunzione di circa 37mila nuovi professionisti sanitari. Facevamo 27 mila tamponi a marzo, ieri nei abbiamo fatti poco meno di 220mila e nelle prossime settimane saliremo ancora, grazie ai test antigenici e alla collaborazione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta che considero un pezzo essenziale del nostro Ssn”.

“Non c’è dubbio – ha concluso Speranza – che paghiamo il prezzo per un sistema sanitario nazionale che merita di ricevere ancora molti più investimenti e di vedere chiusa definitivamente la stagione dei tagli. Il primo punto su cui investire deve essere il territorio che in molte aree del Paese è invece purtroppo punto di debolezza”.

Fonte Adnkronos

Fimmg – 6 novembre 2020

Redazione Fedaisf

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