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FOCUS: Farmaci, produttività in calo del 70%

 

 

Il valore di ogni dollaro investito nella Ricerca e Sviluppo del settore farmaceutico negli ultimi anni si è ridotto di oltre il 70%. E’ questo il dato che emerge da una ricerca appena pubblicata dalla società di consulenza internazionale Oliver Wyman, che ha preso in esame le 450 nuove entità chimiche approvate dall’Fda nel periodo compreso fra il 1996 e il 2010. Tale lasso di tempo è stato suddiviso in due parti, 1996-2004 e 2005-2010. La prima è considerata l’era dell’abbondanza e la seconda quella della scarsità. Spartiacque tra i due periodi: i ritiro di rofecoxib avvenuto nel settembre del 2004 che ha indotto l’Fda a mettere in atto una serie di controlli molto più accurati.
Le differenze riscontrate nei due periodi sono numerose, innanzitutto è sceso del 40% il numero di nuovi farmaci (new molecular entities, NME) approvati dall’agenzia americana, passati da una media di 36 per anno nell’era dell’abbondanza a soli 22 per anno nel periodo successivo.
Poi, il rapporto ha valutato il valore economico dei nuovi farmaci misurandolo attraverso un parametro usato abbastanza comunemente in questi casi, ovvero il valore delle vendite al quinto anno di commercializzazione di un farmaco. Per i farmaci molto recenti sono state utilizzate le previsioni di vendita messe a punto dalla società specializzata EvaluatePharma. Questo dato è sceso da 515 milioni di dollari del primo periodo a 430 milioni, con una riduzione del 15%. Considerando il ,minoro numero di farmaci approvati e la loro minor resa economica, il dato complessivo del fatturato al quinto anno è passato da 18, 3 miliardi di dollari a 9,4, un calo di quasi il 50%.
Ma il rapporto prosegue e ci fornisce anche dati sulla produttività della ricerca farmaceutica, molto negativi. Nei due periodi di tempo considerati, le spese annuali in ricerca e sviluppo effettuate dalle imprese farmaceutiche sono passate da 65 miliardi di dollari a 125 miliardi, praticamente sono raddoppiate.
Mettendo a rapporto le spese in ricerca con i fatturati generati al quinto anno di commercializzazioni si evince come per ogni miliardo di dollari spesi in ricerca prima le imprese recuperavano 275 milioni di dollari in vendite e adesso solo 75 milioni, un calo fortissimo, pari al 73% in meno.
Secondo quanto afferma Jerry Cacciotti, partner in Oliver Wyman, le aziende farmaceutiche hanno fatto grandi miglioramenti e in molti casi i profitti netti sono rimasti quasi immutati. Ciò però non deve trarre in inganno perché le stesse aziende stanno riuscendo o molto meno bene nel fare il loro mestiere principale, ovvero immettere sul mercato farmaci innovativi in modo tale da remunerare il capitale investito  in maniera adeguata.
Tra le 20 società farmaceutiche prese in esame, 17 hanno visto un declino della produttività della ricerca e solo tre un aumento. Si tratta di Novo Nordisk, Bristol-Myers Squibb e Johnson & Joh

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