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Francia: riduzione spese alla sanità. 1100 medici si dimettono per protesta

Protesta di 1.100 medici di tutta la Francia, tra i quali 600 primari,  che si sono dimessi dalle loro funzioni amministrative.

Da tutta la Francia arrivano le testimonianze di ospedali sul punto di crollare sotto il peso delle riduzioni della spesa e del personale. «Ci capita di ricoverare dei bambini in ginecologia perché non ci sono abbastanza letti», si indigna per esempio Antoinette Perlat, primario di medicina interna all’ospedale universitario di Rennes.

Nelle ultime settimane la protesta si è allargata ai primari, che lamentano l’eccesso di compiti amministrativi e la difficoltà di rapportarsi ai pazienti con l’umanità e l’attenzione imposte dal giuramento di Ippocrate.

La ministra della Sanità, Agnès Buzyn, promette un piano da 1,5 miliardi in tre anni, giudicato largamente insufficiente. L’ospedale pubblico costa alla Francia circa 85 miliardi l’anno, cifra tra le più alte nei Paesi dell’Ocse. (Fonte: Corriere della Sera)

Riportiamo il comunicato della FNONCeO

“Dimissioni” dei medici in Francia: solidarietà dalla FNOMCeO

Soffia un vento nuovo in Europa per i camici bianchi: è quello di un ritrovato umanesimo. La vicenda dei medici francesi che si rifiutano di fare cose non etiche legate alla produttività degli ospedali si correla alla riflessione avviata in Italia dalla FNOMCeO sulla crisi della professione medica”.

Ad esprimere vicinanza ai colleghi francesi, dopo la protesta di 1100 medici, tra i quali 600 primari, che si sono ‘dimessi’ in massa dalle loro funzioni amministrative, è oggi il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (FNOMCeO), Filippo Anelli, che, in un post su Facebook, traccia un parallelo con gli Stati Generali avviati in Italia. La notizia della protesta è stata portata alla ribalta italiana dal Corriere della Sera e anticipata, per la stampa di settore, da Adnkronos Salute e da Sanità Informazione.

“Qualcuno lo definisce il ritorno al primato di quanto previsto dal Giuramento di Ippocrate – constata Anelli – Si tratta sicuramente di mettere al primo posto l’uomo, la sua dignità, i suoi bisogni, il sollievo delle sue sofferenze, anche se tutte queste cose non dovessero produrre ricavi o risultati economici. Insomma, un nuovo umanesimo che parte proprio da una professione fondamentale per assicurare nella nostra società diritti inalienabili dell’uomo come quello alla salute”.

“In Italia si chiama medicina amministrata, in Francia eccesso di compiti amministrativi – aggiunge ancora -. Il tema è lo stesso: i medici vogliono più tempo e una nuova organizzazione che consenta loro di dedicarsi principalmente e prioritariamente alla cura del paziente”.

“Il tempo dell’ascolto come tempo di cura: i nostri principi, oggi contenuti nel Codice Deontologico, sono punti di riferimento essenziali per esercitare questa straordinaria professione – conclude Anelli -. Il primato dell’uomo sull’economia rappresenta per i medici un principio irrinunciabile”.

Ufficio Stampa e Informazione FNOMCeO

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20/01/2020

 

 

 

Redazione Fedaisf

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