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Grosso guaio a Sigma Tau

Non c’è pace per gli ex lavoratori della Sigma Tau: a un mese dal suo inizio la crisi appare lontana dal risolversi. A metà gennaio, l’azienda leader nel settore della ricerca e della produzione farmaceutica ha licenziato 569 dei propri 1400 dipendenti. Una scelta motivata da strategie di rilancio e forse, sussurrano i più maliziosi, dal nascosto tentativo di vendita più semplice da attuare senza la zavorra di tante bocche da sfamare. Notapolitica.it s’è occupata della questione nelle scorse settimane. Abbiamo raccontato della protesta dei lavoratori a Trigoria dinanzi al pullman della Roma, prima della gara di campionato dei giallorossi col Bologna. Abbiamo parlato anche dei tentativi attuati dal sindaco di Pomezia (dove l’azienda ha sede) Enrico De Fusco e dal prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, preoccupati dalle ricadute sociali della situazione per il comune alle porte della capitale.

I tentativi di raggiungere un accordo sono proseguiti nelle settimane successive. Impresa, sindacati ed istituzioni seduti attorno ad un tavolo per trovare un accordo capace di accontentare, almeno in parte, tutti. Sforzo inutile, però. La Sigma Tau è rimasta sulle proprie posizioni ed anche l’incontro di lunedì scorso, dopo ore di trattative, s’è chiuso col nulla di fatto. La reazione dei lavoratori non è tardata: il giorno dopo 300 persone circa hanno bloccato la Pontina in direzione Roma per un’ora abbondante. Protesta pacifica, senza incidenti (nonostante il tentativo velleitario di invadere il resto della carreggiata), anche grazie alla supervisione attenta e costante della Polizia di Stato, capace di garantire l’ordine nonostante il generale stato di evidente tensione.

Prima di proseguire nella cronistoria è però il caso di aggiornare i dati. Al momento le lettere di licenziamento già inviate e ricevute sono 348, ce ne sono altre 99 sospese, 108 invece sono i lavoratori a cui è stata annunciata l’esternalizzazione, cioè la ricollocazione presso ditte terze a cui verranno appaltati determinati lavori. La protesta però è divampata nella totalità della forza lavoro dell’azienda, di fatto ormai chiusa da circa un mese. La nostra fonte riferisce di una forte solidarietà tra lavoratori che ad oggi blocca l’attività, con divieto di entrata ed uscita delle merci. Una sorta di sciopero a cerniera che tiene in ostaggio l’intera attività; stesso discorso nel settore della ricerca dove la partecipazione è pari al 99%. Lavorano soltanto gli uffici amministrativi. Il tutto controllato dal presidio 24 ore su 24 dinanzi ai cancelli.

Nonostante questo la proprietà non accenna a mollare, nessun tipo di apertura. Le ragioni restano segrete, la più accreditata rimane l’intenzione di vendere a condizioni vantaggiose, ma qualcuno riferisce anche di guerre intestine che rendono il tentativo di trovare un accordo ancora più complesso. Intanto il prefetto di Roma è tornato alla carica e, in un nuovo incontro tenutosi ieri con la Sigma Tau, avrebbe nuovamente esposto le ragioni di ordine pubblico e sociale che imporrebbero all’azienda il dovere di trovare una soluzione in tempi brevi. Anche perché nel frattempo gli animi diventano sempre più caldi. I lavoratori licenziati non hanno intenzione di fermarsi e preparano le prossime mosse. A partire da martedì 21 gennaio, quando presidieranno piazza Montecitorio dalle 14 alle 19 per accender

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