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IMS. Il pharma innova così in fretta da richiedere nuovi modi di finanziare la spesa sanitaria

L’evoluzione del mercato farmaceutico nella prima metà del 2015 è stata particolarmente positiva. Il primo trimestre si è chiuso con fatturato di circa 5,8 miliardi di euro con una crescita del +5,4% in valore rispetto allo stesso periodo del 2014. Aprile ha espresso risultati a doppia cifra e questo spiega parzialmente la battuta d’arresto sul canale farmacia di maggio insieme al minor numero di giorni di apertura. I dati (calcolati a livello di settore e al prezzo massimo di cessione per il settore ospedaliero) sono basati su un campione rilevante di farmacie e ospedali. Dalle statistiche emerge il quadro di un comparto in tenuta di fronte alla crisi economica.

L’analisi si concentra sui prodotti farmaceutici registrati ed evidenzia come a trainare il mercato sia il comparto dei farmaci consumati in ospedale che, insieme alla distribuzione in nome e per conto dei farmaci specialistici, copre circa il 48% del totale ed esprime tassi di crescita molto positivi. La medicina specialistica cresce grazie ai nuovi medicinali.

I prodotti lanciati negli ultimi due anni, infatti, contribuiscono alla metà della crescita totale del canale ospedaliero. Anche i farmaci etici (medicinali con obbligo di ricetta) distribuiti in farmacia tornano a crescere in termini di fatturato, sebbene in modo modesto, spinti da una stagionalità positiva a inizio anno e in conseguenza dell’esaurirsi delle scadenze dei brevetti, che avevano causato un declino importante dei prezzi per i farmaci prescritti dai medici di base. Negli ultimi mesi la ricerca ha portato sul mercato diversi prodotti particolarmente innovativi in grado di migliorare in misura significativa la qualità delle cure e addirittura di sradicare malattie fino a ieri prive di terapia risolutiva.

Quest’ondata di nuovi farmaci (dopo alcuni anni di stagnazione della ricerca) avrà impatto anche nell’immediato futuro e, unita all’evoluzione demografica, metterà a dura prova tutti i sistemi sanitari, incluso quello italiano. In Italia la farmaceutica è finanziata con una quota dello stanziamento per la spesa sanitaria, che è stato ridotto per il 2015 e per gli anni a venire con il conseguente taglio delle risorse anche per i farmaci. Naturalmente questo implicherà uno sfondamento quasi certo del tetto per la spesa territoriale (farmaci distribuiti dalle farmacie) che era da anni sotto controllo grazie alla diminuzione dei prezzi seguita alle scadenze brevettuali.

Invece la spesa farmaceutica ospedaliera, che soffre cronicamente di finanziamenti molto inferiori alle effettive necessità, vedrà la situazione esacerbata dall’introduzione di farmaci ad alto costo, che tuttavia rappresentano per molti pazienti un miglioramento importante perle loro aspettative di cura. Ormai molti concordano sul fatto che per gestire questo grado di innovazione terapeutica occorre ripensare il modello di finanziamento, che consenta di bilanciare costi e risparmi possibili sulla spesa sanitaria nel suo insieme.

Pensiamo per esempio a cure che consentono l’ottimizzazione dei costi di gestione della malattia (risparmiando sulla diagnostica o le ospedalizzazioni) come nel caso dei nuovi antivirali, ma anche di molti prodotti che con la loro formulazione orale non costringono i pazienti a recarsi in ospedale per ricevere infusioni intravenose. Al momento dal punto di vista strettamente finanziario non è possibile capitalizzare questi risparmi, non solo perché fanno riferimento a voci di budget diverse ma anche perché si realizzano nel lungo periodo mentre i costi delle terapie si concentrano in tempi ristretti.

Per questo motivo riteniamo valga la pena riflettere su nuovi modelli di rimborso per i farmaci più innovativi, che possano diluirne l’impatto su un periodo più lungo e sovrapponibile a quanto in essere con la gestione tradizionale della patologia. Fra i Paesi avanzati l’Italia sarebbe la meglio preparata a sperimentare questo approccio essendo l’unico Paese europeo capace di valutare gli esiti a lungo termine dei farmaci grazie al sistema dei registri introdotto dalla Aifa.

SERGIO LIBERATORE general manager; Ims Health Italia.

MF – Milano Finanza – 27-08-2015

Notizia correlata: AIOM: “IN 10 ANNI RADDOPPIATO IL PREZZO DEI FARMACI ANTI-CANCRO SERVE SUBITO UN FONDO NAZIONALE PER L’ONCOLOGIA”

 

Redazione Fedaisf

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