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INTERVISTA AL PRESIDENTE DELLA 12ª COMMISSIONE PERMANENTE (IGIENE E SANITA’) PROF. IGNAZIO R. MARINO

Il Prof. Ignazio R. Marino, insigne chirurgo trapiantista di fama mondiale, è il valore aggiunto, in tema di sanità, del Senato della Repubblica, dove attualmente svolge le funzioni di Presidente della XII Commissione Igiene e Sanità.
Formatosi all’università cattolica del S.Cuore di Roma, vive negli Stati Uniti, a Philadelphia,
dove dirige il centro trapianti  della Thomas Jefferson University.
Autore di un numero notevole di pubblicazioni scientifiche, da medico e da credente si è recentemente interrogato sui limiti della professione medica e sulla sanità italiana, entrambe in piena crisi d’identità.
E lo ha fatto, in particolare, attraverso una bellissima quanto toccante pubblicazione “Credere e curare” che analizza , a nostro modo di vedere, con grande efficacia la situazione sanitaria in Italia, sempre più nell’occhio del ciclone di inchieste non solo giornalistiche.
Abbiamo incontrato il prof. Marino nel suo studio di presidente della Commissione Igiene e sanità del Senato e con lui ci siamo intrattenuti in un lungo e cordiale colloquio.
Ed avendo noi, che scriviamo, la lunga doppia esperienza di operatori tanto dell’informazione Scientifica sui farmaci quanto di quella giornalistica, abbiamo fatto immediatamente una riflessione non di poco conto: il prof. Marino, scienziato e politico, non ha fretta. Sembra una puerile riflessione, ma garantiamo che non è assolutamente banale il giudizio.
Il prof. Marino, durante l’intervista non ha mai guardato l’orologio e mai ha mostrato segno di insofferenza al tempo che scorreva.

1) Prof. Marino, lei ha recentemente scritto per Gazzetta del Sud un articolo nel quale si afferma che “i cittadini che pagano le tasse sono gli azionisti del servizio sanitario nazionale e quindi hanno diritto a risposte immediate”. Le chiediamo, secondo lei, come può essere esercitato questo diritto dai numerosissimi pazienti che, specie per patologie importanti, sono costretti a lunghe liste di attesa?

Una risposta che arriva tardi è una risposta negata. Se questo è vero in molti campi, pensiamo alla giustizia, lo è ancora di più in medicina. La tempestività con cui viene svolto un esame diagnostico incide in modo cruciale sulla possibilità di intervenire con terapie efficaci. Il problema delle liste di attesa è dunque strategico, ma non è il solo, occorre reintrodurre efficienza in tutto il sistema, anche coinvolgendo i diretti interessati. Io sono convinto che i cittadini, azionisti e utenti del sistema sanitario, abbiano diritto a dire la loro su come funziona – o non funziona – la sanità italiana.  Per questo vado ripetendo che la realtà sanitaria del nostro paese ha bisogno di controlli rigorosi e trasparenti, anche con il contributo dei pazienti e i tempi sono certamente uno degli aspetti da monitorare. Però oggi gli strumenti esistono, dallo scorso agosto è stata infatti introdotta una nuova normativa che regola l’attività libero professionale dei  medici e che prevede un equilibrio delle liste di attesa nel pubblico e nell’attività privata. Ora si tratta di tradurre la legge in fatti e verificare che le regole vangano applicate e rispettate ovunque.

2) Prof. Marino, “Credere e Curare” inizia con un riferimento agli insegnamenti teorici e pratici che Ippocrate scrive nel suo giuramento: “in qualsiasi casa andrò, vi entrerò per il sollievo dei malati”. Nella società di oggi che tende ad essere sempre più movimentista e tumultuosa lei pensa che sia possibile nelle corsie di ospedali e/o cliniche, nelle abitazioni dei malati, immaginare che “il tempo non denaro ma pu&ogr

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