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La Fofi e il territorio

 Dott. Maurizio Pace, segretario FOFI

La distribuzione dei medicinali deve restare alle farmacie del territorio. Altre forme di dispensazione attraverso le Asl e le farmacie ospedaliere fanno registrare infatti disagi per i cittadini e per i medici di famiglia, spesso esclusi dalla prescrizione dei prodotti innovativi per i loro pazienti.

Questo, in sintesi, l’appello di Maurizio Pace, segretario della Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani (Fofi), a Roma al convegno ‘Filiera del farmaco: impatto della recente manovra. Tra politiche pubbliche e strategie dell’industria farmaceutica’, organizzato nei giorni scorsi dalla Luiss Business School.

Secondo Pace "è venuto il momento di ripensare la legge 405 che ha introdotto la modalità distributiva diretta (attraverso Asl e farmacie ospedaliere) che, negli anni, ha mostrato non poche debolezze, a cominciare dalla minore trasparenza riguardo alla spesa effettivamente sostenuta dai servizi sanitari regionali".

Oltre ai già citati disagi per cittadini e medici di famiglia. "Vista la grande varietà di metodologie adottate nelle Regioni, con l’estremo della Liguria dove sono entrati nella diretta anche medicinali di fascia C, non rimborsati dal Ssn, si è compromessa l’uniformità di accesso al farmaco da parte di tutti i cittadini, facendo venire meno nel contempo l’obiettivo del risparmio", dice Pace.

Per il segretario della Federazione, però, questi inconvenienti non hanno nulla a che vedere con l’opera dei farmacisti ospedalieri, che anzi spesso vengono sottratti ai loro compiti per fare fronte alla distribuzione diretta.

"Questo sistema è obsoleto, visto che la stessa Agenzia del farmaco ha soppresso la categoria dei farmaci Osp 2 e si è prevista una lista di farmaci innovativi da dispensare in farmacia".

PharmaKronos – 18 0ttobre 2010 – N. 156 – anno 4

 

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