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Lacunose indagini sui prezzi dei farmaci.

“Ormai siamo alle parole e alle polemiche in libertà: basta disporre di un dato, meglio se parziale, e renderlo noto per rappresentare realtà che non esistono. Meraviglia che a questo gioco perverso si presti anche chi sostiene di tutelare gli interessi dei consumatori e invece, in questo modo, non aiuta davvero a comprendere un problema complesso come quello dei prezzi delle specialità medicinali”.
Questo il primo, secco commento di Giacomo Leopardi alle notizie diffuse ieri da Altroconsumo in ordine alla situazione dei prezzi dei farmaci in Italia, che secondo le rilevazioni della sigla consumerista sarebbero i più alti d”Europa, a causa dell”incidenza della distribuzione.
“Se davvero si volesse affrontare seriamente il problema” osserva il presidente della Federazione degli Ordini “bisognerebbe farlo con la mente sgombra da pregiudizi. Si scoprirebbe, così, che i margini alla distribuzione sono solo nominalmente quelli ricordati da Altroconsumo, dal momento che le farmacie, per legge, praticano uno sconto in favore del Ssn che mediamente abbatte il margine di loro competenza di otto punti percentuali. Se poi si volesse davvero essere seri, bisognerebbe anche dire che lo sconto si abbatte drasticamente per i farmaci ad alto cost il margine della farmacia, infatti, diminuisce con il prezzo del farmaco e per le specialità più costose non raggiunge neppure l”otto per cento. Come si fa ad affermare, dunque, che è la distribuzione a far lievitare i prezzi in Italia?”
Sull”argomento interviene anche il vicepresidente della Federazione, Andrea Mandelli, rilevando altre due realtà note a tutti, fuorché evidentemente ad Altroconsum “La prima è il fenomeno della cosiddetta “distribuzione per conto”, che porta molte Regioni ad acquistare direttamente dalle aziende i farmaci più costosi per poi farli distribuire dalle farmacie del territorio con margini praticamente virtuali, quando non a titolo completamente gratuito, come avviene in alcune parti del Paese. L”altra realtà, non meno conosciuta, è quella dei cronici ritardi delle Asl nei pagamenti dovuti alle farmacie per l”assistenza erogata, che in alcune Regioni superano abbondantemente l”anno. Proprio ieri i titolari di farmacia della Campania hanno allertato le cinque prefetture della loro Regione, perché saranno probabilmente costretti a passare all”assistenza indiretta”.
“Come si vede, la realtà presentata in tutti i suoi aspetti cambia radicalmente, rispetto a quella denunciata ieri da Altroconsumo, con un eccesso di leggerezza che sfiora la  pretestuosità. I margini delle farmacie, considerati nella loro realtà effettiva, alla fine sono inferiori a quelli riconosciuti alla distribuzione negli altri Paesi europei” spiega il vicepresidente federale. “Si tratta di un prezzo che non solo ritengo oggettivamente congruo ma anche decisamente conveniente, a fronte del servizio capillare, professionale e sicuro che gli esercizi farmaceutici garantiscono su  tutto il territorio nazionale. E che diventa un vero affare per il Ssn, se si va a considerare come le stesse farmacie, in molte zone del Paese, finiscono di fatto per finanziare l”assistenza farmaceutica, sopportando biblici ritardi nei pagamenti delle loro competenze”.
“In ogni caso, ad Altroconsumo  farà piacere  sapere che da tempo le organizzazioni professionali dei farmacisti sollecitano un”utile riflessione sui meccanismi di formazione dei prezzi dei farmaci, sollevando anche il problema della remunerazione professionale di chi li distribuisce” conclude Mandelli. “Abbiamo da tempo offerto alle istituzioni competenti la nostra  piena disponibilità a esaminare formule che, come avviene in altri Paesi, siano almeno in parte svincolate dal margine distributivo e più incentrate sul valore delle prestazioni professionali. A dimostrazione ulteriore, se mai ve

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