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Le continue cessioni di isf

Ho letto in questi giorni degli ennesimi provvedimenti delle aziende farmaceutiche nel nostro settore. Le notizie riportate sui vari siti sono allarmanti e molte volte se non colpissero intere famiglie ,anche paragonabili ad uno scherzo di cattivo gusto.
 
Procediamo però con calma e con metodo aiutandoci con le notizie in nostro possesso grazie ad internet.
 
Il 29 gennaio 2009 l’Amministratore delegato di Astra Zeneca in una sua intervista sul Sole 24 ore affermava: “ «Tagli dolorosi ma necessari», così Nicola Braggio, neo amministratore delegato e presidente di AstraZeneca Italia, commenta i recenti licenziamenti annunciati dalla società farmaceutica. Anche in Italia. In tutto circa 15.000 posti di lavoro in meno (in Italia saranno 257) che, a fronte di un 2008 archiviato con una crescita dei ricavi mondiali del 3% (a tassi di cambio costanti) e di un incremento dell’Eps dell’8% a 5,10 dollari, possono sembrare non giustificati. Certo, si dirà: nell’ultimo trimestre i profitti sono calati dell’1,4 per cento. Certo, nella Penisola, sull’intero 2008, le vendite sono scese del 5% rispetto al 2007. Certo, per il 2009 la società prevede a livello globale una stagnazione delle vendite.”
 
E più in basso nell’intervista a Vittorio Carlini così si prosegue : “Quindi è stato necessario, e lo dico con molto rammarico, dover mettere mano con velocità ad una riorganizzazione della nostra struttura. Che, giocoforza, deve diventare più snella e flessibile. Abbiamo raggiunto un accordo con il sindacato per la mobilità di 257 persone. La maggior parte di queste fa parte della rete di vendita, il restante è nel settore amministrativo. Avete in mente altri tagli? Allo stato attuale no. Posso dire che, se i tempi previsti per l’arrivo delle nuove molecole saranno rispettati e il trend attuale non peggiorerà ulteriormente, non ci saranno altri interventi di questo tipo.
 
Evidentemente la memoria di alcuni manager del settore deve essere corta o certe valutazioni ed affermazioni cambiano con grande velocità lasciando in bocca l’amaro sospetto che in questo momento il management dell’industria farmaceutica sia nel pallone più completo e senza alcuna seria idea o programmazione futura.
 
La notizia infatti di una altra mobilità di altre 41 posizioni lavorative in questa società sollevano una marea di dubbi e paure.
 
–          Come mai nel giro di pochi mesi la stessa azienda deve provvedere a ben 2 mobilità consecutive ?
 
–          Il sindacato e la rsu dell’azienda sono a conoscenza di un piano industriale o come sempre si brancola nel buio più assoluto ?
 
–          Dopo questo taglio totale di circa 300 unità lavorative cosa ci dobbiamo aspettare ancora ? Una nuova cessione di ramo di azienda ? Una CIGS ?
 
 
Mi piacerebbe tanto una risposta a queste domande, ma come sempre leggeremo i soliti proclami su tutte le interviste giornalistiche e dovremo fare da soli le nostre considerazioni.
 
Leandro Puliti
 
19.03.2010

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