Archivio Storico

L’industria? Più apprezzata in Cina che in Occidente

Sarà la Cina a guidare l’innovazione nell’Healthcare del futuro. E questo grazie anche al fatto che il settore viene visto in modo molto più positivo dai politici del gigante asiatico, rispetto a quanto non facciano i loro omologhi europei. Parlando all’incontro annuale a Basilea, il Ceo Roche Severin Schwan ha sottolineato che l’anno scorso le vendite di farmaci in Cina hanno fatto un balzo del 35%, facendo di Roche il quinto gruppo farmaceutico mondiale attivo nel Paese, e il numero uno per la fornitura di diagnostica in vitro. Con una popolazione di 1,3 miliardi e una crescente domanda interna di nuovi farmaci innovativi e generici, "la Cina è naturalmente un mercato enorme", ha detto Schwan, "ma è anche molto di più" di questo. Il Paese asiatico "è infatti ben attrezzato per essere un innovatore in diversi settori, tra cui quello dell’industria farmaceutica basata sulla ricerca". Come si vede dagli investimenti messi sul tavolo. "La Cina è già leader in termini di spesa per la ricerca", ha evidenziato Schwan, notando che solo qualche anno fa microbiologi e ricercatori medici sono dovuto partire per gli Stati Uniti o l’Europa. Oggi "molti di questi stessi scienziati stanno tornando in Cina, perché le condizioni" di lavoro per loro "ora sono spesso superiori a quelle offerte all’estero", con laboratori meglio attrezzati e più finanziamenti. Per avere un’idea della "grandezza del cambiamento" in atto, il Ceo di Roche ha sottolineato che "ci sono più di 90.000 persone che lavorano nelle scienze della vita solo nell’area metropolitana di Shanghai, più che in un hub biotech come la San Francisco Bay Area (con 72.000 persone)". Inoltre l’industria delle scienze della vita è vista in Cina "non solo come un fattore essenziale per migliorare la salute pubblica, ma anche come un motore di innovazione che può creare posti di lavoro altamente qualificati e contribuire a un alto valore aggiunto dell’economia". Al contrario, "quando parlo con i politici in Occidente, in particolare qui in Europa – ha evidenziato – ho spesso la sensazione che siamo visto solo come un costo, non come parte della soluzione a problemi importanti". Schwan ha riconosciuto che "la nostra industria deve contribuire al controllo dei costi sanitari, ma il futuro dell’Europa – ha ribadito – dipende dal fatto di portare avanti politiche industriali e sanitarie innovation-friendly". Otto anni fa Roche ha aperto un centro di ricerca a Shanghai. Un impegno ripagato dalle vendite, che l’anno scorso hanno

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio
Fedaiisf Federazione delle Associazioni Italiane degli Informatori Scientifici del Farmaco e del Parafarmaco