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Napoli. Farmaci generici, caos per medici e pazienti

Le novità introdotte con i farmaci generici creano confusione nei pazienti e non sono troppo apprezzate dai medici. Lo conferma un’indagine condotta dal Centro studi Merqurio di Napoli.

In particolare, secondo il sondaggio effettuata attraverso rilevazioni telefoniche e di posta elettronica su un campione di 878 medici tra il 12 e il 19 novembre, il 33,3% dei medici si è visto rispedire al mittente la ricetta.

Il problema? La distinzione, qualche volta ancora un po’ ostica per i camici bianchi, tra farmaci di marca e quelli generici. «Sta accadendo quanto temevamo – commenta il vicesegretario per la regione Campania del Sindacato medici italiani (Smi), Salvatore Marotta – Abbiamo più volte denunciato che questa nuova disposizione, tra le tante storture, avrebbe portato a una enorme confusione. Così è stato e adesso i medici ne pagano tutti i giorni le conseguenze». Stando alla rilevazione, se il 34,7% non ha riscontrato alcun problema, il 22,8% ne ha avuti all’inizio e il 33% sta tutt’ora avendo diversi grattacapi. Il motivo, probabilmente, sarà anche la tendenza dei camici bianchi a non amare troppo queste nuove disposizioni e a renderle complicate, di conseguenza, anche per i pazienti.

Tra farmaci generici e quelli di marca il medico italiano infatti continua a scegliere quello griffato e le percentuali sono anche in rialzo rispetto al passato. Il 58,5% dei medici ritiene che il farmaco griffato è più efficace del generico contro il 44% dei mesi scorsi. Ad affermare, invece, che fra i due prodotti non ci sono differenze è il 23,3%, in netto calo rispetto al 42% di luglio. Ma non è solo questione di preferenze personali. Per il 26,4% dei medici, la maggioranza dei propri assistiti ha lamentato l’inefficacia dell’equivalente rispetto al farmaco di marca correndo a richiedere sempre più i prodotti "griffati". A questi si aggiunge un 53,3% per il quale solo in alcuni e limitati casi i pazienti hanno ammesso di aver notato una scarsa efficacia del prodotto.

Ma sono soprattutto i più anziani ad aver reagito male alla novità. Secondo il 60% dei camici bianchi i più sono tuttora disorientati e confusi e solo un risicato 9% li apprezza soprattutto per il minor costo.

«Questa disposizione – dice Marotta – limita pesantemente l’autonomia professionale del medico che non ha più il sacrosanto diritto di scegliere i farmaci più adatti alla terapia. È come s

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