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Novo Nordisk acquista il computer quantistico più potente al mondo

EIFO danese e Fondazione Novo Nordisk acquistano il computer quantistico più potente al mondo da Microsoft

Investing – 17 luglio 2025

Il fondo danese per l’esportazione e gli investimenti EIFO e la Fondazione Novo Nordisk stanno investendo 80 milioni di euro per stabilire QuNorth, una nuova iniziativa quantistica nordica che ospiterà il computer quantistico più potente al mondo.

Il computer, chiamato Magne dal nome del figlio di Thor nella mitologia norrena, sarà fornito attraverso una partnership tra Microsoft Corporation (NASDAQ:MSFT) e Atom Computing. La costruzione inizierà nell’autunno 2025, con il sistema che dovrebbe essere operativo all’inizio del 2027.

Magne rappresenta uno dei primi sistemi quantistici di Livello 2 a livello globale, caratterizzato dalla sua capacità di eseguire calcoli utilizzando qubit logici. Il computer sarà di proprietà danese al 100%, con EIFO e la Fondazione Novo Nordisk che investiranno ciascuno circa 40 milioni di euro.

“Un computer quantistico del calibro di Magne massimizza la probabilità che la Danimarca sia tra le nazioni vincenti di domani”, ha dichiarato Peder Lundquist, CEO di EIFO. “Avere accesso a uno dei pochissimi computer quantistici di Livello 2 al mondo darà ai ricercatori e alle aziende danesi un vantaggio unico di importanza nazionale.”

L’iniziativa mira ad affrontare le preoccupazioni che la Danimarca e la regione nordica rischino di perdere terreno nella corsa quantistica globale nonostante la loro posizione storicamente forte nella ricerca quantistica.

“Oggi, i paesi nordici hanno un accesso limitato ai più recenti computer quantistici sul mercato. Questo significa che i nostri ricercatori e le nostre aziende rischiano di rimanere indietro rispetto ad altre parti del mondo”, ha affermato Mads Krogsgaard Thomsen, CEO della Fondazione Novo Nordisk.

Microsoft Corporation equipaggerà Magne con software quantistico specializzato e applicazioni alimentate da Microsoft Discovery, mentre Atom Computing fornirà la sua tecnologia “atomo neutro”, attualmente considerata la tecnologia quantistica con le migliori prestazioni.

“Siamo entusiasti di approfondire la nostra collaborazione con la Danimarca e i paesi nordici, fondamentali per le ambizioni quantistiche dell’Europe”, ha dichiarato Jason Zander, Executive Vice President di Microsoft Corporation. “Insieme ad Atom Computing, ci stiamo impegnando per costruire il computer quantistico più potente al mondo che applica la correzione avanzata degli errori di Microsoft ai qubit ad alta fedeltà di Atom Computing.”

QuNorth prevede di costruire una piccola organizzazione di circa 10 dipendenti focalizzata sull’assicurare l’utilizzo ottimale di Magne tra utenti commerciali e accademici nella regione nordica. L’iniziativa stabilirà anche quattro ruoli di dottorato/post-dottorato in collaborazione con Microsoft Corporation.

Il Ministro danese dell’Industria, del Commercio e degli Affari Finanziari Morten Bødskov ha sottolineato l’importanza strategica dell’investimento: “Con l’investimento nel computer quantistico più potente al mondo, stiamo facendo un solido passo avanti nella corsa quantistica globale. Questo andrà a beneficio di tutta l’Europe.”

QuNorth presenterà il suo programma commerciale e accademico durante un evento quantistico nordico nell’autunno 2025. Sia Magne che QuNorth avranno sede a Copenhagen.

 

Questo articolo è stato generato e tradotto con il supporto dell’intelligenza artificiale e revisionato da un redattore.

Notizie correlate: Novo Nordisk foundation. EIFO and the Novo Nordisk Foundation Acquire the World’s Most Powerful Quantum Computer

Nota: La Fondazione Novo Nordisk è una fondazione imprenditoriale danese indipendente che sostiene cause scientifiche, umanitarie e sociali. L’obiettivo è sviluppare un cosiddetto computer quantistico di livello 3 tollerante ai guasti


Perché Novo Nordisk mette 80 milioni su un computer quantistico?

fonte: futuroprossimo

Questa storia inizia con una domanda semplice: cosa succede quando una multinazionale farmaceutica che fattura decine di miliardi decide di investire in un computer quantistico? La risposta di “Novo Nordisk quantistico” è arrivata sotto forma di un assegno da 80 milioni di euro, scritto insieme al governo danese per acquistare quello che Microsoft e Atom Computing chiamano il computer quantistico commerciale più avanzato del pianeta. Magne (questo il nome scelto) dovrebbe essere operativo entro il 2027 e rappresenta qualcosa di più di un investimento tecnologico: è il tentativo di conquistare un vantaggio competitivo permanente nel settore farmaceutico.

Novo Nordisk quantistico, perché ora

La Novo Nordisk Foundation non ha preso questa decisione a caso. Dietro l’investimento nel computer quantistico c’è una strategia industriale molto precisa: rimanere davanti alla concorrenza quando il calcolo quantistico cambierà per sempre il modo di scoprire e sviluppare nuovi farmaci. Il problema è che la ricerca farmaceutica tradizionale sta raggiungendo i suoi limiti computazionali.

Simulare il comportamento di una molecola complessa richiede anni di calcoli su supercomputer tradizionali, e spesso i risultati non sono sufficientemente precisi.

Il computer quantistico Magne, costruito da Microsoft e Atom Computing, promette di risolvere questo problema utilizzando quella che i tecnici chiamano “correzione degli errori quantistici”. In pratica, il sistema è capace di mantenere stabili i qubit logici abbastanza a lungo da eseguire calcoli complessi senza perdere informazioni cruciali. Secondo Microsoft, questa macchina rappresenta il primo esempio commerciale di sistema quantistico di “Livello 2”, caratterizzato dalla capacità di eseguire calcoli usando qubit logici invece che fisici.

La partnership non è casuale. Novo Nordisk sa bene che il futuro della medicina personalizzata dipenderà dalla capacità di simulare e comprendere sistemi biologici complessi, qualcosa che i computer tradizionali non riescono a fare in tempi ragionevoli.

Perché un computer quantistico dovrebbe interessare a chi sviluppa farmaci? La risposta sta nella natura stessa della vita. Le molecole biologiche funzionano secondo le leggi della meccanica quantistica e per comprenderle davvero serve una macchina che pensi come loro. Un computer tradizionale, per quanto potente, è limitato dal sistema binario: ogni bit può essere solo 0 o 1. Un qubit, invece, può essere entrambi contemporaneamente grazie al principio di sovrapposizione quantistica.

Questo significa che un computer quantistico può simulare il comportamento di una proteina o di un enzima in modo molto più accurato, esplorando tutte le possibili configurazioni molecolari simultaneamente. Mads Krogsgaard Thomsen, CEO della Novo Nordisk Foundation, ha spiegato che l’obiettivo è accelerare lo sviluppo di medicina personalizzata analizzando enormi quantità di dati sul genoma umano e sulle malattie.

I numeri del progetto Novo Nordisk quantistico sono impressionanti: il sistema sarà capace di gestire fino a 50 qubit logici, un traguardo che secondo gli esperti rappresenta la soglia minima per ottenere un vantaggio quantistico reale rispetto ai supercomputer tradizionali. Ha dichiarato Jason Zander, vicepresidente esecutivo di Microsoft, a Reuters: «Quando la macchina arriverà a 100 (qubit logici), potremo iniziare a risolvere problemi scientifici; raggiungendo qualche centinaio, potremo affrontare questioni di chimica e iniziare a rispondere a domande complesse, e quando arriveremo a 1.000, allora potremo risolvere praticamente tutto»

L’investimento danese non è un caso isolato. Il settore farmaceutico sta vivendo una crisi di produttività: sviluppare un nuovo farmaco costa mediamente 2,6 miliardi di dollari e richiede 10-15 anni, con un tasso di successo che si aggira intorno al 10%. Il computer quantistico promette di cambiare questa equazione su più fronti.

Primo, la scoperta di nuovi farmaci. Un computer quantistico può simulare l’interazione tra migliaia di molecole candidate e i loro target biologici, identificando rapidamente i composti più promettenti.

Secondo, la medicina personalizzata: analizzando il profilo genetico di un paziente, il sistema può predire quale terapia funzionerà meglio per quella specifica persona.

Terzo, la comprensione delle malattie complesse. Patologie come l’Alzheimer o il Parkinson coinvolgono interazioni molecolari così complesse che i computer tradizionali non riescono a modellarle accuratamente. Un computer quantistico, invece, può simulare il ripiegamento delle proteine in tempo reale, aprendo la strada a terapie completamente nuove.

La corsa al computer quantistico più potente è diventata una questione di supremazia tecnologica nazionale. La Cina ha costruito macchine quantistiche incredibilmente veloci, Google ha dimostrato la supremazia quantistica, e ora Novo Nordisk Quantistico rappresenta il primo tentativo di portare questa tecnologia dal laboratorio al mondo degli affari.

La medicina quantistica non è più fantascienza. È una realtà industriale che sta prendendo forma nei laboratori di Copenaghen, con un investimento da 80 milioni di euro e la promessa di cambiare per sempre il modo in cui curiamo le malattie. La vera domanda ora è: chi arriverà primo al traguardo?

Notizie correlate: Nuove frontiere. Il calcolatore quantistico nella ricerca farmaceutica


Nota:

Il principio di sovrapposizione 

A differenza dei bit classici, che possono essere solo 0 o 1 in un determinato momento, i qubit possono esistere in uno stato di sovrapposizione, consentendo di rappresentare sia 0 che 1 contemporaneamente. Questo permette ai computer quantistici di elaborare informazioni in parallelo, esplorando infiniti percorsi di calcolo contemporaneamente. Un computer con n qubit può rappresentare 2^ n stati diversi simultaneamente e lavorare con tutte le informazioni in parallelo, fornendo un potenziale di elaborazione esponenziale.

Il principio di entanglement

L’entanglement è uno dei concetti fondamentali della computazione quantistica in cui lo stato di due o più qubit è strettamente collegato, indipendentemente dalla distanza che sussiste tra loro. Si tratta di un intreccio che potenzialmente è in grado di rivoluzionare letteralmente il nostro modo di processare l’informazione e di comprendere il mondo fisico.

L’entanglement quantistico è senza dubbio la caratteristica più sconcertante della fisica quantistica. Si tratta del fenomeno per cui particelle lontanissime tra loro sembrano influenzarsi istantaneamente (sfidando la velocità della luce). In altre parole, alcune proprietà delle particelle appaiono “non locali”, cioè non legate a un punto specifico dello spazio ma condivise a distanza. In pratica, l’entanglement quantistico ignora le nostre idee convenzionali di spazio: due particelle correlate si comportano come se fossero un unico oggetto quantistico indifferenti alla seaprazione fisica.

Ma cosa succederebbe se le particelle non fossero affatto oggetti collocati nello spazio, bensì formassero una rete intrecciata di entità interconnesse, da cui emerge lo spazio stesso? Per quanto strano, alcuni fisici teorici hanno dimostrato che una descrizione matematica di certi spazi coincide con la “proiezione” di una rete di particelle entangled su una superficie, un po’ come le ombre proiettate su un muro dagli oggetti che si trovano nella stanza.

L’idea di fondo è che in qualche modo l’entanglement “tesse” lo spazio: la distanza tra due punti sarebbe in realtà una misura del loro grado di correlazione quantistica. E se riuscissimo a verificare questa teoria affascinante, potremmo ridefinire la natura stessa della realtà in cui viviamo.

Per eseguire un calcolo, i qubit devono essere correlati quantisticamente (entangled), ovvero le loro proprietà diventano interdipendenti. Mantenere questo stato di correlazione tra centinaia , o addirittura migliaia, di qubit è, sul piano tecnico, straordinariamente complesso.

 Attualmente la ricerca tecnologica – capitanata dai colossi come IBM, Google, Microsoft, Intel e istituti di ricerca – sta facendo grandi passi avanti nella realizzazione di sistemi sempre più performanti in grado di sviluppare soluzioni in grado di stabilizzare gli stati e per mitigare i cosiddetti “effetti della decoerenza”, cioè la rottura dello stato di sovrapposizione a causa dell’ambiente esterno.

La relazione tra il gatto di Schrödinger e i computer quantistici risiede nel fatto che entrambi si basano sulla meccanica quantistica e sui concetti di sovrapposizione e, in alcuni casi, di entanglement. Il gatto di Schrödinger è un modo per visualizzare questi concetti, mentre i computer quantistici sono dispositivi che sfruttano questi concetti per eseguire calcoli. In pratica, i computer quantistici utilizzano qubit che possono esistere in stati di sovrapposizione, proprio come il gatto di Schrödinger in una scatola.

In sintesi, mentre il gatto di Schrödinger è un esperimento mentale per comprendere la fisica quantistica, i computer quantistici sono dispositivi tecnologici che utilizzano i principi della meccanica quantistica per risolvere problemi complessi. 

Stando agli ultimi dati, i computer quantistici si svilupperanno a una velocità «esponenziale doppia» rispetto alle macchine tradizionali che si «limitano» a evolvere esponenzialmente (La cosiddetta Legge di Moore). La sfida poi è legata anche all’energia: i supercomputer tradizionali consumano come centrali. Basta pensare a Summit, uno dei più avanzati: consuma 14 megawatt, come una città di medie dimensioni. La controparte di Google si limita a 14 kilowatt, come 5 appartamenti e a quanto pare la crescita di potenza non richiederà un grande aumento di energia.

Le prospettive sono interessanti e non a caso all’interno di questo campo troviamo, oltre a Google, aziende come Ibm, Microsoft e Intel, centri di ricerca come quelli del Mit e di Harvard e i loro corrispettivi in Russia e Cina. L’Unione Europea da parte sua ha investito un miliardo di euro nei prossimi dieci anni e vede in prima fila l’Italia: l’impulso è arrivato da un fisico italiano, Tommaso Calarco, direttore del Centro per le scienze e tecnologie quantistiche integrate dell’Università di Ulm.

Nota 2.

Al momento, il computer quantistico più potente del mondo è l’Osprey di IBM, che ha 433 qubit, secondo Esquire. Tuttavia, IBM sta lavorando per sviluppare il computer quantistico Kookaburra, previsto per il 2026, che sarà il primo processore modulare progettato per memorizzare ed elaborare informazioni codificate secondo it.newsroom.ibm.com. Inoltre, la Cina ha sviluppato il computer quantistico Zuchongzhi, con 66 qubit, secondo un articolo di YouTube. In Italia, il centro di supercalcolo Cineca a Bologna ospiterà il computer quantistico IQM Radiance, con 54 qubit secondo Il Resto del Carlino. L’Istituto Nazionale di Scienza e Tecnologia Industriale Avanzata del Giappone (AIST) sta lavorando con IBM per produrre un computer quantistico da 10.000 qubit entro il 2029, superando di gran lunga le macchine attuali.

Il computer danese avrà un sistema che sarà capace di gestire fino a 50 qubit logici, un traguardo che secondo gli esperti rappresenta la soglia minima per ottenere un vantaggio quantistico reale rispetto ai supercomputer tradizionali.

Ogni Qbit costa dai 5.000 $ in Cina ai 10.000.

Il calcolo quantistico ha comunque altri metodi che aumentano le prestazioni oltre al semplice aumento del numero di qubit. Infatti, i computer quantistici diventano meno stabili a numeri di qubit più elevati, quindi il futuro del quantistico dipenderà da un’ingegneria intelligente per mantenere stabili e poco costosi i computer da 10.000 qubit e oltre.

Sono stati presentati in Cina dalla SpinQ anche i primi modelli portatili di computer quantistici.Tre modelli: Gemini Mini, Gemini e Triangulum da circa 8500 euro per il modello di base. Il Gemini Mini, il più economico dei tre computer presentati, è un sistema a 2 qubit equipaggiato con un touchscreen, che pesa circa 14 kg. Il modello intermedio, Gemini, costa 40.000 euro circa, è un sistema a 2 quibit e ha il software che simula operazioni ad 8 qubit. Il Triangulum è un sistema a 3 qubit e un software “a corredo”, SpinQuasar. non è noto il prezzo.

Il primo computer quantistico in Italia è a Torino, si chiama Lagrange ed è un computer quantistico a cinque qubit, a disposizione del mondo della ricerca dell’industria e della accademia.

 

Redazione Fedaisf

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