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Presidenza Fedaiisf a RAI 2. La trasmissione “Anni 20” definisce gli ISF altra categoria non avente diritto vaccinale

"Disinformazione e imprecisione riguardo agli ISF e non è giustificabile la definizione di “furbetti” o appartenenti a “corporazioni"

Federazione Associazioni Italiane Informatori Scientifici del Farmaco e del Parafarmaco

Il Presidente

 

Gentile Redazione del programma televisivo Anni 20,

sono il Dr. Antonio Mazzarella, informatore scientifico del farmaco nonché presidente nazionale di FEDAIISF (Federazione delle Associazioni Italiane degli Informatori Scientifici del Farmaco e del Parafarmaco).

Ho seguito la puntata del vostro programma del 1 aprile u. s. In riferimento al servizio “Contrappunto” a cura di Antonio Rapisarda, vorrei segnalare alcune imprecisioni relative alla nostra categoria professionale.

Nel servizio vengono denunciate le inadempienze di alcune regioni che non avrebbero rispettato  le categorie prioritarie  previste dal piano vaccinale nazionale.

In particolare in una slide si riassume  il numero totale dei vaccinati tra gli aventi diritto secondo il piano e suddivisi per categoria e si sottolinea quella che viene definita “altre categorie” e che comprende circa 1,5 milioni di vaccinati.

Il signor Rapisarda, in riferimento a quest’ultima categoria, a titolo di esempio cita i magistrati e gli avvocati per la Toscana, gli Informatori Scientifici per la Campania, i parenti degli odontoiatri per la Puglia e schiere di politici locali per la Sicilia. Ciò denota una grave disinformazione:  gli informatori scientifici, nella Regione Campania, sono stati inseriti nel piano regionale della campagna di vaccinazione ANTI SARS COV2 fase I del 31/12/2020, che vi invio in allegato,  e che fa seguito alla Circolare del Ministero della Salute del 24/12/2020 contenete le raccomandazioni per l’organizzazione della suddetta campagna vaccinale.

In tale piano, nella tabella 1, tenendo conto delle priorità in base ai ruoli svolti, si individuano 11 categorie che operano a vario titolo in ambito sanitario. Al punto 7 sono previsti farmacisti e informatori scientifici.

Si evince chiaramente che, in quanto professionisti inseriti nel piano regionale, non è giustificabile la definizione di “furbetti” o appartenenti a “corporazioni”, come più volte sottolineato nel servizio in oggetto.

È necessario aggiungere che l’ultimo piano vaccinale nazionale, emanato il 24 marzo, nelle “Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti COVID-19”, si dice chiaramente di completare la vaccinazione delle categorie ricomprese nella fase 1 (in cui noi informatori scientifici fummo inseriti) avendo cura di includere… “tutti i soggetti che operano in presenza presso strutture sanitarie e sociosanitarie”. Tale indicazione è stata recepita da 15 regioni che hanno provveduto a vaccinare gli informatori scientifici. Resta incomprensibile il motivo per cui Toscana, Lazio, Emilia Romagna, Marche e Valle D’Aosta non si siano ancora adeguate.

Il motivo per cui gli informatori scientifici devono essere vaccinati è strettamente legato alla loro attività professionale. Infatti, il servizio di informazione scientifica è stato istituito nel 1978 dalla legge 833, la stessa che diede vita al Servizio Sanitario Nazionale. Quindi parliamo di un servizio all’interno di un altro più complesso che è alla base dell’assistenza sanitaria pubblica.

Altre norme sono state emanate per regolamentare l’informazione scientifica ma l’ultima, la più completa, è il D. Lgs 219/2006 nel quale si stabilisce che l’unica figura autorizzata a portare informazioni sul corretto uso dei farmaci alla classe medica è l’informatore scientifico. Motivo per il quale questo professionista deve essere laureato in una disciplina scientifica. Altro aspetto molto importante, a noi è anche assegnato il compito delicato della farmacovigilanza, ovvero la segnalazione degli eventi avversi associati ai farmaci e ai vaccini.

Tale attività è soggetta allo stesso livello di rischio degli altri operatori sanitari.

In conclusione chiedo di rettificare l’informazione da voi data in quanto lesiva dell’immagine di un’intera categoria di lavoratori (circa 50 mila in Italia) e non di “furbetti e salta fila”

Resto a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti.

Cordiali saluti.

Dr. Antonio Mazzarella

Foggia, 2 aprile 2021


Allegato-Piano-Reg-Campania-Vaccinazione-1

 


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Redazione Fedaisf

Promuovere la coesione e l’unione di tutti gli associati per consentire una visione univoca ed omogenea dei problemi professionali inerenti l’attività di informatori scientifici del farmaco.

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