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Si svela la bellezza di Villa Lepetit a Garessio

La villa, oggi proprietà dell'Huvepharma, è immersa nel parco adiacente allo stabilimento chimico fondato a fine ‘800

La bellezza che si svela al pubblico, per la prima volta.

targatocn – 24 luglio 2022

Tutto sold out per le visite a Villa Lepetit a Garessio, organizzate con la collaborazione del Comune e del FAI Cuneo, in occasione della “festa dell’Acqua“.

La villa, oggi proprietà dell’Huvepharma, è immersa nel parco adiacente allo stabilimento chimico fondato a fine ‘800 per la lavorazione del tannino, estratto dai castagni di cui è ricca la valle circostante, sviluppatasi poi come azienda farmaceutica per la produzione di medicinali distribuiti in tutto il mondo.

“Per la prima volta mettiamo a disposizione la visita a Villa Lepetit a persone che non sono dipendenti o collegati allo stabilimento” – ha spiegato Nicola De Risi di Huvepharma – “Gestiamo lo stabilimento del 2016. La struttura esiste da 128 anni, fu fondata nel 1894 dalla famiglia Lepetit. Il nostro obiettivo è garantire la continuità. La peculiarità dello stabilimento è quella di avere un parco di oltre 36 mila metri quadri che racchiude la villa di inizio ‘900, in stile liberty, in passato utilizzata come residenza estiva e che oggi funge da foresteria a tecnici che vengono in visita per lavoro.”

L’edificio, perfettamente conservato con i suoi arredi e le decorazioni che rimandano alle Alpi svizzere, da cui gli industriali provenivano, permetterà di scoprire la storia interessante di una famiglia che ha reso Garessio importante nel mondo intero, fin dall’inizio del ‘900, consentendone lo sviluppo di cui ancora oggi si possono leggere tracce.

In video le parole del capo delegazione FAI Cuneo Roberto Audisio e dell’assessore del comune di Garessio Paola Carrara:

Per chi non fosse riuscito a prenotarsi, niente paura, ci saranno presto novità su nuove occasioni di aperture e visite.

Nota.

Robert Georges Lepetit nel 1870 fondò, insieme con il cognato Albert Dollfuss, la Società Lepetit & Dollfuss, con capitale sociale di 40.000 lire conferito in parti uguali. La ditta fu costituita per il commercio dei prodotti chimici e la rappresentanza delle prime imprese tedesche e svizzere produttrici di materie coloranti artificiali.

Robert Georges tentò anche la produzione in un piccolo laboratorio situato a Sesto San Giovanni alla periferia settentrionale di Milano. Successivamente, con l’apertura (1872) del primo stabilimento a Susa, (Torino), furono avviati in proprio i processi per l’estrazione dei coloranti del legno di castagno. Il passaggio da Susa a Garessio sancì il definitivo sopravvento della produzione di sostanze concianti su quella dei coloranti. Nel 1890 la società si trasformò in accomandita per azioni con capitale sociale pari a 3.000.000 di lire e assunse la nuova denominazione Lepetit, Dollfuss e Gansser in seguito all’ingresso del socio August Gansser, un chimico di Basilea proveniente dalla Geigy, con la quale si era sottoscritto nel 1878 un contratto di rappresentanza commerciale esclusiva con l’Italia.

Più che ai coloranti e agli estratti tannici, la fama di Roberto è legata alle ricerche nell’ambito della chimica farmaceutica, grazie alle quali nel 1923 conseguì per titoli la libera docenza in chimica generale all’Università di Pavia.

Il primo risultato rilevante giunse nel 1903 con la scoperta dell’almateina, un antisettico derivato dal legno di quebracho. L’evento segnò la data di nascita del reparto farmaceutico della Lepetit, poi divenuto Lepetit Farmaceutici, e coincise con l’ingresso ufficiale di Roberto e del fratello Emilio nell’azienda, in qualità di soci. Seguì, nel 1905, la scoperta della nevralteina, antinfluenzale di sintesi iscritto tra i primi medicinali della farmacopea ufficiale italiana, brevettato in tutto il mondo e ottenuto con un procedimento sfruttato da altre industrie farmaceutiche per rendere meno tossici i farmaci indicati per la terapia della sifilide.

Dopo la seconda guerra mondiale la produzione triplicò fra il 1946 e il 1950, giungendo a superare il ragguardevole traguardo dei 3 miliardi di lire. La centralità delle ricerche scientifiche fu confermata dall’istituzione di un’Organizzazione centrale di ricerca e sviluppo che venne affiancata nel 1963 da nuovi laboratori di ricerca a Milano Bovisa. Nel 1964 la Dow Chemical acquistò la maggioranza delle azioni Lepetit, che si trasformò in Gruppo Lepetit spa nel 1968. Nel 1984 tutte le azioni del gruppo passarono alla Dow Chemical, che uscì dal settore farmaceutico nel 1995, cedendo l’intero pacchetto azionario alla Hoechst che divenne in seguito Aventis Deutschland dopo la sua fusione con la francese Rhône-Poulenc SA nel 1999. Con la fusione della nuova società del 2004 con Sanofi-Synthélabo, divenne una filiale del gruppo farmaceutico risultante Sanofi-Aventis. Nel 2016 la proprietà passa dalla francese Sanofi alla multinazionale bulgara Huvepharma, attuale proprietaria di Villa Lepetit.

Notizie correlate: Dall’aprile 2016 la Sanofi di Garessio diverrà Huvepharma: siglato l’accordo di cessione al Mise di Roma

Per approfondire si veda: Lepetit

 

 

Redazione Fedaisf

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